Manca sempre meno all’inizio della Coppa del Mondo. Si intensificano le azioni di pacificazione da parte dei corpi speciali (BOPE) a Rio, intanto in altre città diverse manifestazioni coinvolgono insegnanti, MST e popoli originari.

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Dall'inizio della nascita dei movimenti sociali brasiliani di protesta, contro la coppa del mondo ma in particolare contro l'organizzazione dei grandi eventi calcistici numero uno, la FIFA, è ormai passato quasi 1 anno.

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Che la protesta a Rio de Janeiro sia arrivata fino alle porte di Copacabana lo abbiamo

raccontato nei giorni scorsi . La storia della morte di “DG” Douglas Rafael Da Silva Pereira, il ballerino 

pestato a morte dagli uomini del BOPE ha fatto il giro del mondo. Ha commosso e indignato. 

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Sherwood e Sport Alla Rovescia

presentano

BrasilS


Quarta puntata

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La storia di Mikkel Jensen ha fatto il giro del mondo. Il giornalista danese che sognava di raccontare la Coppa del Mondo, il gioco più bello che c’è nel Paese che lo ha re-inventato e che  invece decide di tornare a casa a poco dal calcio d’inizio. E' inorridito da quello che organizzare questa competizione comporta. E dalle conseguenze che questo ha sulla popolazione.  Bisogna davvero avere un buon motivo per lasciare il Brasile, Jensen lo ha di sicuro.

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Douglas Rafael Da Silva Pereira era un personaggio molto noto in Brasile. La notte del 22 aprile si trovava in un insediamento abusivo nei pressi della favela di Cantagallo. Ballerino in diversi varietà della tv, è stato ucciso dalle tante botte ricevute da agenti della polizia militare. Non è stato colpito fortuitamente da un colpo di fucile, ma picchiato fino a perdere la vita. Questo accade, molto più spesso di quanto ci è dato sapere in quelle che vengono definite azioni di pacificazione. Ne era in corso una anche la notte del 22 aprile.

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