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Domenica 3 Novembre. Settima tappa di un campionato che si sta trasformando in un viaggio interessante. Ci arriviamo dopo il week end lungo, che passa per i morti e per i santi, che passa per il buio che arriva sempre prima e prepara l’aria e i corpi all’ inverno da venire. La ciurma precaria si presenta unita ma ammaccata . Mancano Zizza, Jonny, Gibbo gol, il compianto perone del senatore Fabio ed Il gigante buono Antonio. Ma l’ampia e valida rosa di quest’anno assicura ricambi all’ altezza, vedi l’ottimo orso Ciccio fra i pali . Il ritorno del big rasta dopo lunga ipocondria, l’ estro dello scugnizzo Gennariello li davanti ed il sorriso voglioso del torello Vince a battagliare sulla fascia. Ci siamo! E scaldandoci ci trasformiamo da branco a compagine unita, anomala, organizzata! Miracolo domenicale gentilmente concesso dal progetto a cui partecipiamo , dai mister che ci allevano, dalla semplice bellezza di questo sport!
Ore 14.30 . Terreno fangoso ed umido cielo. Salutiamo supporter e società avversaria . Sguardi di intesa e mani strette. Ognuno affronta le proprie ansie nel silenzio dell’attesa, poi…il fischio. Calcio alla sfera,si comincia.
E' una lunga settimana quella che conduce la saNpre capolista alla trasferta di Villanova…e non prevede solo preparazione e tattica . Mercoledì infatti, fra un allenamento e l’altro, c’è la nostra champions league: il lancio della campagna I.V.O. in risposta alla sfilza di stupidi divieti del neo sindaco Ivo Rossi: vietato distirarsi a terra e sopra le panchine, stendere il bucato nelle terrazze del centro, bere bevande alcoliche in zone ad hoc. C’è spazio pure per la guerra alle biciclette , una scelta che, nella città più inquinata d’europa, è davvero da illuminati. La prima tappa della campagna è cosi l' occupazione e la riapertura del cinema Concordi, uno dei tanti spazi culturali che hanno fatto la storia di questa città venendo poi abbandonati ad anni di polvere e porte sbarrate, ad un destino grigio che nel migliore dei casi , prevede la trasformazione degli ex cinema nei nuovi protagonisti della vita sociale di questo bel paese……i centri commerciali!... vedi Altino! E se tutto questo col calcio sembra centrare poco, in realtà centra eccome , almeno per la nostra polisportiva nata e cresciuta all’insegna di un legame anomalo fra calcio e società che continua a piacerci molto…
La quarta di campionato è una delle trasferte più distanti. 25 km di Statale del Santo. Pallido sole ad illuminare l’alternarsi di zone industriali, argini, campi, patronati . Il compagno Galta, che è indicatore di condizioni meteorologiche e stradali, oggi non risponde. Mi ritrovo smarrito nel mio abitacolo con migliaia di direzioni davanti, ma con qualche aiuto da casa m’incammino sulla retta via. Vigonza, Campodaresego, Borgorico, Camposampiero…sento avvicinarsi la meta che raggiungo puntuale come non mai. eccola, Loreggiola! I compagni arrivano al campo in corteo, sembran la banda di suonatori in 8 e ½. Comincia il rituale domenicale. Saluti tana, silenzio: creiamo la tensione giusta. Mister Max si inoltra in discorsi come sempre brevi e concisi…………………………………………………. Numeri e divise, poi, fuori dal tunnel, il campo verde. Ci ritroviamo in fila a salutare il pubblico. Si studia la squadra avversaria fino a che il fischio spezza l’ aria e spazza via tutti i pensieri. Si comincia.
Il calcio è sempre sia Potere che Cultura Popolare. Noi possiamo analizzarne, indagarne singoli aspetti, ma senza perdere di vista il fatto che ciascuno di essi confluisce e compone un vasto, complesso e contraddittorio universo.
La convinzione che le larghe intese fossero delle sabbie mobili l’ho sempre avuta. Credo che l’incompatibilità di vedute, se non per l’esigenza di sopravvivere, sia palese. Sebbene sull’ideologia della guerra, sulle discriminazioni, sui vantaggi al vaticano e alla curia, sul mantenimento dei privilegi per i soliti pochi, nel profondo, ci siano anche molti punti d’incontro tra PD e PDL, a parole no, ma purtroppo per loro, valendo in politica l’equazione: parola = fatto, si trovano e troveranno di fronte a dell’impasse insormontabili.