Piove. Vorrei dir governo ladro ma da quanto ho capito i ladri son rimasti, il governo no. Classica sveglia domenicale con il corpo che danza fra l’ansia e la voglia. Bistecca , due pucci , caffè e google maps… dove cazzo giochiamo oggi? Esco di casa e spacco il cielo grigio di sta domenica d’autunno con la borsa precaria color granata. Ad attendermi Marco ed Elisa. Passiamo a prendere il Rasta . Nell' abitacolo c’è aria tesa . Proviamo a depistarla con due chiacchiere di superficie … la macchina corre veloce verso Vigonza, la mente è già lì! Arriviamo al campo alla spicciolata. Conquistiamo lo spogliatoio ed al calar del silenzio assisto al classico miracolo domenicale. I volti cambiano espressione , l’anomalia diviene squadra, i reietti, lottatori pronti a dar battaglia uniti da un gioco, da un progetto, da una maglia!
C’è un po’ di confusione nell’ aria … c’è un po’ di quell’ ansia che precede gli avvenimenti , grandi o piccoli che siano. Ci sono sorrisi pieni dI aspettative, gambe tese, maglie granatache ritornano fuori dalla cesta come conigli , dopo la lunga pausa estiva. E poi i pensieri che si mischiano alla velocità della luce nelle nostre testoline in attesa. Poi…ci si siede sulle panche dello spogliatoio , ci si guarda negl’ occhi, si comincia a respirare all’unisono e tutto ciò che non fa parte della squadra passa oltre, lontano. Piano piano ci si dimentica dellagrande giornata veneziana, dei piccoli corpi in laguna a fermare i giganti del mare .Succede ancora, 2000 anni dopo , cheDavidesconfiggaGoliaed irrida il suo stupore con un gran sorriso sulle labbra. Ma ci si dimentica pure del resto, di crisi e malanni, di gioie ed
affanni. Tutto viene risucchiato nel silenzio che accompagna i corpi a scaldarsi, il silenzio che precede la partita d’esordio. Nuova stagione , nuova squadra, vecchio stadio, stessa anima anomala pronta a dar battaglia. L’ Appiani comincia a gremirsi , precari alle porte, la prima di un nuovo viaggio è Sanprecario - Valsugana.
"Una notizia un po’ originale non ha bisogno di alcun giornale come una freccia dall’arco scocca vola veloce di bocca in bocca"… Così , la notizia che i supporter della Saccisica si stiano organizzando in pullman per porre omaggio al mitico Appiani , si diffonde rapidamente ed è arricchita di giorno in giorno da nuovi particolari colti freschi freschi dall’immaginario collettivo.
Quant’è dura far uscire da questo foglio bianco la sintesi di una batosta, il resoconto del goffo infrangersi delle nostre aspettative contro lo scoglio duro del Due Stelle: avversario brillante, energico, organizzato che non a caso occupa il primo posto in classifica… La giornata si apre con le parole che condividiamo in spogliatoio, tese a frantumare preventivamente quella sorta di timore reverenziale che proviamo contro le prime in classifica: “dai tosi ”,cito “non importa se perdiamo, l’importante è che giochiamo senza paura, poi va bene tutto, possiamo anche pigliarci sei palloni….” Parole profetiche, e chi l’avrebbe mai detto, sei palloni ce li siamo pigliati davvero! E vai di pronostici azzeccati!
Precari…di nuovo sulla terra! Dopo la lunga e gioiosa serie positiva, ritorniamo a provare quell’ amara sensazione…sconfitta, silenzio, occhi bassi ed un pensiero che assilla : potevamo fare di più, ma come?
La giornata comincia male…arriviamo al campo del san Martino alle 13.30 : biliardo. Tribune da categoria, ampi spazi per giocare a pallone, erba appena tagliata che non sembra aver risentito del lungo inverno. Già pregusto le sgaloppate , i filtranti che scivolano veloci sul terreno , le sventole che gonfiano le reti. Ma……...: “precari, non ci sono le reti!?!?!?”…” e no” risponde lesto il dirigente avversario…”voi giocate li!”.
Ancora mi frulla nella testa il ricordo del trasfertone serale a S.Angelo , nel primo Giovedi di Febbraio , da cui portiamo a casa un punticino grazie all’ imperioso stacco di testa dell’ariete Pilla…ma sono passati dieci giorni , sembra un altro mondo, ed un poco, in effetti, lo è. Di mezzo è successo di tutto: 20 centimetri di neve, il papa in cassa integrazione, mezza classe dirigente italiana al gabbio , pioggia di meteore sulla Russia…il tutto condito dalle supercazzole elettorali che rimbalzano da una parte all’altra dello schermo e dunque pure della nostra testolina. Tragico epilogo di questo teatrino ,i tre colpi di pistola con cui Pistorius infrange la propria moderna maschera da eroe e si rivela uomo purtroppo comune, frustrato, femminicida…quasi a dire a tutti quanti che oggi giorno per le favole non è rimasto spazio.
Piove da circa una cinquantina di ore…piove sui migliaia in corteo a Treviso dopo lo sgombero dello Ztl, piove dentro la testa di Gentilini(una pioggia quanto mai acida). Piove su Padova e non accenna a smettere come l’ inverno che dura sempre uguale, ma quest’anno sembra duri di più. E’ che oggi a nessuno è concesso quel letargo che saggiamente molte bestie scelgono, tornando ad aprir gli occhi in primavera. Tempi incerti i nostri, che van sfidati in una battaglia quotidiana, per mantenere una prospettiva aperta sui propri obiettivi ed il sogno d'un futuro degno, stimolante e vivo.
Dopo aver scontato le due giornate di squalifica che si son trasformate in un mese senza partite causa riposi e sospensioni, si ritorna a disposizione della squadra e nonostante rimpianga non poco il week-end“ profondamente” libero, la voglia di giocare è tanta. La colgo nell’ansia della sera prima, nella strana lucidità in cui mi mantengo domenica mattina. Riso pulpette e due pucci, caffettino ed abluzioni in acqua fresca. Ore 12.30 chiavi in mano e borsa pronta, piazzo la schedina al Jolly bar che ovviamente non vincerò e poi via per strade a caso verso Lion con la musica a palla a contrastare il cielo grigio di sta domenica d'autunno.
Non più tardi di qualche mese fa mi ero già occupato di un macellaio, con l'intento di raccontare cosa stesse accadendo attorno al caso di giustizia sportiva più eclatante dell'anno. Il caso Contador.