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Sicuramente due sono le cose più importanti della giornata: la grande vittoria sul campo ed un “infuocato” terzo tempo “multiculturale”. Ma andiamo con ordine. Il pomeriggio inizia con un inatteso acquazzone che sembra presagire chissà quali sventure. Anche l’umore della squadra è grigio dopo due sconfitte consecutive. Sugli spalti cerchiamo di dare una sferzata all’ambiente accogliendo le squadre in campo con fumogeni e lo striscione “NON SI ABITA IN UNA GRADUATORIA, STOP SFRATTI”. Striscione che venerdì mattina ci ha accompagnato nel presidio antisfratto che il CSA Asilo Politico e le realtà locali che lavorano intorno al tema del diritto all’abitare hanno organizzato per impedire che una signora, che vive sola con la pensione minima, venisse “teneramente” sbattuta fuori di casa dal comune di Ancona. In fondo non riesce a pagare l’affitto che gli è stato quest’ultimo anno baldanzosamente…. triplicato! La lotta paga e infatti tutto è stato rimandato, per ora la Signora ha ancora un tetto sulla testa. Lo striscione è oggi esposto perché tutti sappiamo bene che la battaglia non è finita e che ci sarà ancora da combattere, ma sappiamo altrettanto bene che finché avremo forza continueremo a rompere i coglioni ovunque ci siano diritti calpestati dall’arroganza di chi vuole cancellare anche la dignità delle persone. Questo è il messaggio che vogliamo lanciare alla squadra e al mondo.
Sabato 21/09, all’interno della notte bianca di Ancona, ci siamo reimpossessati della nostra città! All’interno del quartiere Piano abbiamo voluto infatti dare un segnale forte alla cittadinanza e alle istituzioni, “occupando” per alcune ore le vie di quel quartiere ad alta densità di migranti che spesso in passato è stato oggetto di polemiche strumentali alla ghettizzazione culturale, nonché teatro di sperimentazioni legalistico-securitarie tanto in voga in questi ultimi anni nel nostro paese e non solo.
Abbiamo deciso di declinare quegli aspetti legati ai temi accoglienza-integrazione in maniera quanto più concreta possibile e visibile a tutti. Fin dal pomeriggio, anche con l’aiuto di diverse associazioni di migranti, il quartiere è stato trasformato in grande luogo di incontro in cui si è parlato di sport, accoglienza e cultura.