Nei giorni passati il mondo del calcio ha appuntato diverse situazioni e dimostrazioni interessanti, su cui fare attenzione. Ad esempio, sabato 25 ottobre, durante il match Borussia – Hannover, i tifosi della BVB hanno esposto in curva alcuni striscioni molto evidenti di carattere anti razzista ed anti nazista, che recitavano ad esempio “Benvenuti rifugiati”, oppure “30 giocatori, 13 nazioni, un BVB”, ed altri ancora.
Bisogna ricordare che la squadra del Borussia Dortmund lo scorso mese di maggio ha prodotto un divertente e interessante video contro il razzismo ed il nazismo, in cui degli uomini nazisti giocavano a calcio dando pedate goffe e con espressioni parossistiche che dimostravano la loro idiozia. Un’importante iniziativa, purtroppo però le cronache hanno registrato anche la manifestazione di oltre 4000 tifosi a Colonia, il 26 ottobre, uniti dietro lo striscione “Hooligans contro i salafiti”, di tipo dichiaratamente neo – nazista. L’idiozia dell’intolleranza e del fanatismo nazionalista, pure quella, purtroppo, non ha confini. E così succede che il giocatore Deniz Naki, turco - tedesco, abbia deciso di lasciare la squadra per cui giocava in Turchia, il Genclerbirligi, in seguito ad un attacco di alcuni tifosi della squadra estremisti nazionalisti. Le foto del suo occhio nero hanno fatto il giro del web. Il motivo della colluttazione è stato il fatto che Deniz Naki aveva espresso su un social – network il proprio sostegno e solidarietà in favore dei Curdi, esprimendo considerazioni critiche verso l’Isis.
In Italia, la notizia più recente in tema di antirazzismo, è l’estensione della Fifa della sansione già comminata dall’Uefa nei riguardi di Tavecchio, presidente Figc, per cui non potrà ricoprire incarichi per sei mesi. Insomma la pena sembra che sarà comminata anche a livello interplanetario, ma questo non scuote i vertici del calcio istituzionale italiano. Le buone notizie dal calcio italiano arrivano da alcune delle curve di tifosi al seguito di squadre della Serie A, che, la scorsa domenica, hanno esposto degli striscioni contro la sentenza Cucchi, dopo l’assurda sentenza di appello che ha assolto tutti i possibili imputati coinvolti nel processo sulla sua morte; durante la partita del Torino si è letto lo striscione “La morte non è uguale per Cucchi”, a Genova i tifosi della Sampdoria hanno esposto un grande striscione “Giustizia per Cucchi”. Anche sui campi delle squadre di calcio popolare è stata manifestata la vicinanza a Stefano Cucchi, come ad esempio sugli spalti dello Spartak Lidense, dove per tutta la partita è stato esposto lo striscione su cui campeggiavano le parole “Stefano Cucchi è morto di freddo?”. La notizia particolare, che induce a riflettere, che riguarda una curva del campionato italiano di serie A, è quella che arriva da Cagliari. Una curva del Sant’Elia infatti, espone perennemente alcuni banner ben visibili di colore rosso – blu su cui è scritto “Cagliari Calcio – Curva Sky”. Bè, sicuramente un passo non in avanti per chi si pone contro il calcio business…
Una originale e divertentissima risposta al “futebol negozio”, arriva dalla Spagna. I tifosi del Rayo Vallecano, durante un match giocato di lunedì sera, contro gli improponibili orari decisi per le partite di calcio che di fatto allontano i tifosi dagli stadi e rendono lo spettacolo al solo appannaggio delle televisioni, hanno dato vita ad una coreografia in un intero spezzone della curva, lasciato vuoto e che ha fatto da teatro ad una scena, recitata da attori in costume, tipica del cartone dei cartoni animati figli della matita di Matt Groening: l’intera famiglia Simpson comodamente seduta sul divano a guardare la televisione!
L’ultima notizia arriva dalla Grecia. Il giocatore della Sierra Leone John Kamara, che milita nella Lamia, in Grecia, ha recentemente alzato la maglietta di calcio su un campo da gioco ed ha mostrato una maglietta nera con su scritto: “Noi siamo dell’Africa dell’Ovest, non siamo virus!”