Trancoso – Bahia.
Ma come può un gioco, uno sport, essere di “genere”? In Brasile il calcio è qualcosa di molto serio. E non serve arrivare fino qui per capirlo. In ogni angolo della strada i richiami a questo gioco sono costanti. Per non parlare di quanto succede nelle spiagge. Football in tutte le sue derivazioni: futsal, calcio tennis, calcio a sette. Si può assistere e partecipare ovunque a infinite sfide. In questi giorni di calciomercato poi può capitare di vedere campioni come Robinho dare spettacolo nelle spiagge di Santos. Lui come altri famosi colleghi. Nelle grandi città la domenica è usuale che gli uomini si ritrovino a passare quella giornata giocando a calcio.
Gli uomini, dicevamo. E anche le donne hanno una passione smisurata per questo gioco, e comprendono la passione dei loro mariti. Ma la comunità gay? Come vive tutto questo?
Siamo sempre stati abituati in Europa a intendere questo come uno sport per eterosessuali. Tanto è vero che non esistono gay nel calcio (vero Lippi?). Ma in Brasile? Com'è la questione? E' spinosa anche qui. Quando si va a scuola lo si pratica come disciplina didattica. E' praticamente imposto. Ma come, semplificando, i ragazzi giocano ai soldatini e le ragazzine alle bambole, perché bisogna dare per scontato che un bambino omosessuale possa essere per forza interessato a praticarlo o abile a praticarlo? Così accade che questa che appunto non è più una scelta, ma una imposizione che la persona non può gradire. E qui, come potrete immaginare, nascono i primi problemi di una sorta di esclusione naturale, che come potrete immaginare a una certa età può essere traumatica.
Quindi si, il calcio anche qui è assolutamente eterosessuale. E discriminante.
Nonostante la comunità gay sia numerosa e che le relazioni si vivano alla luce del sole, non è tutto oro quello che luccica.
I casi di calciatori omosessuali sono in verità numerosi, ma nella maggior parte “segreti”, nascosti. E anche qui il pubblico non si risparmia, in certi casi.
Un po' come da noi.
E così può capitare di domandare a delle persone per che squadra si faccia il tifo e ci si senta rispondere, quasi con sprezzo, col nome di una squadra di volley..