Giovedì 11 prossimo a San Paulo ci si aspetta non meno di trecentomila persona alla marcia organizzata da sindacati e movimenti.
Finita la Confederation Cup si sono momentaneamente spenti i riflettori sul Brasile. Non sarà un periodo lungo visto che dal 22 al 29 luglio 2013, a Rio de Janeiro si terrà la XXVIII Giornata Mondiale della Gioventù. Con la presenza del primo Papa latinoamericano della storia.
Un altro grande evento, insomma.
Chi pensa che il movimento in Brasile stia attraversando una fase di stallo sbaglia di grosso. Anzi, sono previste nuove manifestazioni. Giovedì 11 prossimo a San Paulo ci si aspetta non meno di trecentomila persona alla marcia organizzata da sindacati e movimenti.
Si fermano tra gli altri lavoratori dei mezzi pubblici, quelli del settore edile e siderurgico. Tra le principali rivendicazioni la riduzione dell'orario di impiego settimanale, da portare a 40 ore, le condizioni da rendere più sicure e l'adeguamento delle pensioni. Questo per quanto riguarda le questioni strettamente legate al mondo del lavoro. E ricordiamo che aderiscono allo sciopero sia dipendenti pubblici che privati.
Ma sul tavolo non ci sono solo questo tipo di questioni. Chi scenderà in piazza coi lavoratori porterà in strada altri temi. E cercherà di farlo nel luogo simbolo : l'Avenida Paulista che è il cuore della città. Solo la violenza della polizia, il 13 giugno, ne fermo l'accesso al corteo. Qualche giorno invece fu una vera e propria invasione. Di gente, di idee.
Si chiede ad esempio che venga fermata la svendita delle risorse del Paese a beneficio di multinazionali. L'America Latina e non solo è piena di storie di territori devastati dalla ferocia di chi di fronte al lauto guadagno non si fa alcuno scrupolo. Pensiamo a questo proposi to cosa accade con il petrolio, di cui il Brasile è ricco. Per non parlare di quanto accade in Amazzonia. Interessante come la questione economica si intrecci con quelle ambientali, invece. Un aspetto da evidenziare visto che dimostra una certa maturità, non solo dei movimenti, riguardo temi a dire poco vitali.
Si chiede poi la riduzione del prezzo dei biglietti dei trasporti. Che sia urbano o extraurbano. I brasiliani usano moltissimo autobus e corriere, e i prezzi non sono così bassi come potremmo immaginare. Insieme alle richieste di investire in salute ed istruzione è uno dei punti cardine delle proteste. C'è anche chi chiede più sicurezza ma allo stesso tempo c'è anche chi auspicherebbe invece che l'ordine pubblico non sia più gestito dalla polizia militare. La questione sicurezza in Brasile è un paradosso di cui abbiamo già parlato tempo fa, ma sarà interessante tornarci. Infine si chiede ancora, e questa sì che è una battaglia di lungo corso, la riforma agraria.
Insomma, la partita è appena cominciata, e non è la fine di un torneo che ne determina l'epilogo.
Chiudiamo con un fatto accaduto a San Paulo, dove in una delle favela della città, Heliopolis, un incendio si è portato via una quarantina di abitazioni. Ci sono stati feriti da ustioni e soprattutto ora famiglie che già avevano difficoltà economiche enormi si trovano senza nulla. Questo accade a Sao Paulo, una delle città più ricche del Paese. Un episodio come questo ci da la cifra di quanto sia complicato raccontare una realtà così anche tragicamente difforme, dove la richiesta di diritti fa il paio con una esigenza vera di miglioramento della condizione di vita delle persone.