Il nuovo Maracanà, inaugurato per la Confederation Cup di giugno, è finalmente operativo. Abbiamo cercato di carpirne pregi e difetti al netto delle tante discussioni e polemiche che ne hanno accompagnato i lavori.
Il modo più agile per raggiungerlo è con la metro. Utilizzando la linea "Vermelha", che proprio poco prima di arrivare allo stadio diventa un treno di superficie. Si possono quindi vedere i lavori nel “bairro” Cidade Nova che arrivano fino a circondare e accerchiare l'Universidade Indigena di cui già abbiamo parlato qualche settimana fa, luogo in cui Blatter, presidente Fifa, vorrebbe realizzare un centro commerciale.
La stazione è nuova e molto agile, abbellita da artisti che hanno dipinto dei murales ad hoc: la storia di uno stadio, i suoi campioni e le grandi imprese. In latino-america i writers sono considerati quello sono, artisti, e sono le municipalità stesse a incentivarne l'attività.
Si percorre un ponte pedonale che porta dritti all'entrata principale dello stadio, dove si accede alla tribuna. Immediatamente si è accolti da ragazzi che vendono birre gelate e che molti non considerano ignorando che da li in poi non ne troveranno più. I bar che di solito a quest'ora sono pieni sono chiusi e non si può acquistare nulla se non dentro lo stadio. Niente panino con la salsiccia per intenderci. E neppure churros… Mentre si percorre la discesa che porta verso l'impianto si nota sulla destra il Cristo Redentore illuminato sul Corcovado. A sinistra le luci delle favelas che si affacciano sullo stadio, divise solo dai binari dei treni e dalla strada che costeggia lo stadio da quel lato. Manca solo Copacabana e poi c'è tutta Rio in una sola immagine.
Dei ragazzi con microfoni e amplificatori danno il benvenuto e informazioni su come muoversi. Tutto è cambiato e nuovo, anche chi prima era un habitué ora deve rivedere le proprie usanze. Altro personale senza microfono offre tutte le informazioni necessarie. Dove comprare i biglietti, quanto costano e molto altro.
Sembrano le prove generali in vista del mondiale.
Ho potuto assistere a due gare in questo stadio. Entrambe le ho viste dalle curve, anche se opposte. La prima sera Botafogo e Corinthians. Il big match della giornata di campionato.
Il giorno seguente Flamengo e Nautic
o. La prima alla continua ricerca di un’identità, la seconda una squadra che lotta per non retrocedere. Bene, la differenza di prezzo tra i due match è netta. I tifosi del Flamengo sono condannati a spendere parecchio per la loro fede. Almeno un trenta per cento in più.
Le tribune centrali, soprattutto quella super vip, offrono sì ristorazione e altre amenità, ma costano la bellezza di duecentocinquanta reais (circa €80). Quelli con il menù standard, si intende.
Prezzi che sono lontani dalla realtà di questo Paese. In entrambe le serate le tribune erano poco popolate, le curve piene. Una media di trentamila persone. Ed è facile capire perché. Sessanta reais per i rubronegro, quaranta per il Botafogo. Tifoserie che erano abituate a pagare i biglietti molto più a buon mercato, dieci, quindici reais al massimo, ora si trovano i prezzi triplicati.
Lo stadio è comunque bellissimo, non lo si può negare. L'acustica incredibile, e quando la curva canta è coinvolgente al massimo anche solo per chi vorrebbe limitarsi ad osservare. In questo anno ho potuto assistere a parecchie partite in diversi stadi brasiliani ma il Maracanà è davvero unico. La gente ci va perché è contenta di andarci più che per la partita. I seggiolini presenti in tutto lo stadio sono praticamente inutilizzati in curva, ma non c'è nessuno che pensa a sfasciarli, figuriamoci. Il Maracanà è di tutti, questo è il sentire comune. E' una cosa che a un europeo può sembrare banale ma invece porta dentro di se molti significati. C'è la critica ai costi per i lavori e ai prezzi, ma non per questo si staccano le poltroncine.
La partita si vede benissimo. Ho provato anche a cambiare diverse posizioni ma davvero c'è una visuale perfetta e un'illuminazione impeccabile nelle notturne. Ci sono postazioni per i disabili da fare arrossire gli amministratori di molte città italiane, compresa Milano e il mitico San Siro.
I bagni sono numerosi, enormi, puliti e con addetti che si occupano di farli trovare perfetti per tutto i tempo della partita. Ci sono addirittura i fasciatoi per chi si porta i piccolissimi allo stadio. E sono tanti. Mai visti così tanti bambini allo stadio come in Brasile. Di ogni età. Dai sei anni pagano. La metà, ma pagano. Se un lavoratore medio guadagna settecento reais, capirete anche voi che è molto spropositato ciò che si chiede. E' chiaro che con questi prezzi si taglia fuori una intera fascia sociale, è inutile negarlo. Il calcio moderno. Gente davanti alla tv e stadi semi vuoti. Contenti loro...
Una volta in Brasile non si parlava neppure di stadi, si parlava di campi: quello del Santos, quello del Palmeiras. Oggi è entrato il concetto di Arena nel calcio brasiliano e il terreno del Maracanà ne ha di certo risentito perché è in un pessimo stato. Una pecca non da poco.