Dall'inizio della nascita dei movimenti sociali brasiliani di protesta, contro la coppa del mondo ma in particolare contro l'organizzazione dei grandi eventi calcistici numero uno, la FIFA, è ormai passato quasi 1 anno.
Ricordiamo molto bene i giorni della Confederation Cup e le forti proteste dei brasiliani nei confronti delle più alte cariche istituzionali del Paese “verdeoro” e appunto della federcalcio mondiale. Iniziò tutto con due parole d'ordine “Passe livre”, passaggio libero, riferito all'aumento dei trasporti pubblici, deciso dal governo, proprio qualche settimane prima dall'inizio del torneo.
Quei giorni hanno cambiato il modo di pensare di un Paese intero e il modo di fare conflitto da parte dei movimenti.
Da giugno ad oggi le proteste si sono allargate, la tensione aumentata, le azioni e iniziative contro la FIFA e il governo di Dilma Rousseff sono all'ordine del giorno. Milioni di persone sono scese nelle strade delle città brasiliane per chiedere diritti alla salute, alla casa, alla città e contro la corruzione delle istituzioni. In risposta hanno ricevuto tanta, troppa ed esagerata repressione e mai risposte concrete o aperture al dialogo da parte del governo.
Molti e violenti gli sgomberi, chiamati “pacificazione”, delle favelas per garantire “la sicurezza” dei milioni di tifosi che arriveranno in Brasile da tutte le parti del mondo, nei mesi di giugno e luglio prossimi.
Decine di morti, centinaia di feriti e migliaia di persone rimaste senza case o costrette ad andare a vivere a 300 km di distanza dai centri urbani per il “bene” della rassegna iridata. Questo è il bilancio di un anno di lotte e di repressione.
Il popolo brasiliano vive di futbol e per il futbol ma non per questo vuole pagare a caro prezzo e sulla propria pelle i grandi eventi sportivi: mondiali di calcio e Olimpiadi nel 2016 a Rio de Janeiro.
I movimenti sociali lo hanno ribadito più volte e continueranno a farlo nelle prossime settimane. Rifiutano nel modo più assoluto che la FIFA, con l'appoggio del governo, possa dettare legge nel senso più assoluto della parola.
Per domani, 15 maggio, il Comite Popular da Copa 2014 em SP, ha organizzato la giornata internazionale di lotta contro la Coppa del mondo. Numerose le città, i movimenti, le associazioni che aderiscono a questa iniziativa, da tutte le parti del mondo.
Qui il link del documento che invita alla partecipazione e all'attraversamento della giornata.