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di Mauro Valeri
Al termine delle indagini, il 9 febbraio la procura di Cremona ha formulato per Antonio Conte, attuale commissario tecnico della nazionale, l’accusa di frode sportiva (e non quella di associazione a delinquere), per il processo legato al calcioscommesse. Tavecchio, dopo aver molto pensato, ha dichiarato che, come dice la Costituzione, anche se dovesse essere condannato in primo grado, Conte continuerà ad allenare la nazionale, perché la condanna vale solo dopo il terzo grado.
La Figc ha da poco bloccato l’iscrizione al campionato di Terza categoria da parte della squadra di calcio recentemente formatasi di nome “ASD Optì Poba”, perché è stato reputato che “non sia giusto usare quel nome”. Un atto illiberale, quello della Figc, che per la sua censura di stampo ottocentesco, abitudine che fa troppo parte del mondo del calcio di oggi, ricorda il caso del DASPO di tre anni eseguito nei confronti del calciatore del Cosenza Calcio Pietro Arcidiacono, che durante una partita di calcio mostrò la maglietta con su scritto “Speziale innocente”, in solidarietà al suo amico reputato dalla giustizia come colpevole dell’omicidio del poliziotto Raciti, negli scontri tra i tifosi di Catania e Palermo di qualche tempo fa. Un’altra storia, che si iscrive nel clima di controllo delle manifestazioni sportive che si sta delineando attualmente. Oggi una squadra di calcio non si è potuta iscrivere per il suo nome, probabilmente perchè lesivo dell’onorabilità del presidente della Figc Tavecchio. Insomma, mentre l’Europa ha sanzionato per razzismo il presidente della Figc, in Italia non si può neanche scegliere liberamente un nome per la propria squadra. Di seguito alcune domande poste a Francesco Giuzio, presidente dell’”ASD Optì Poba”, squadra composta da rifugiati politici a Potenza, in cui saranno attivati anche corsi d’italiano gratuiti ai rifugiati. Giuzio è stato seguito nella sua avventura anche da Giuseppe Lolaico, capitano del Potenza Calcio che partecipa al campionato di serie D. La storia della squadra potentina ha fatto in pochi giorni il giro del web, tra informazione e campagne di solidarietà; alcuni giocatori lucani, come l’ex Inter e LazioMauro Colonnese, hanno già dato la propria disponibilità per aiutare attivamente l’iniziativa, mentre ieri, tramite il suo profilo twitter, l’ex pallone d’oro africano George Weah ha twittato una notizia relativa alla campagna avviata nelle ultime ore dall’Optì Poba.
Quando nasce l’ASD Optì Poba? Per volere di chi?
“L’ASD Optì Poba” nasce poche settimane fa da una mia idea, che ho condiviso subito con alcuni amici. Pensate che la pagina facebook è stata creata solo il 10 ottobre. Siamo un cantiere ancora aperto...ed aperti vogliamo restare per tanto tempo!
Perché si è scelto questo nome?
Ho scelto questo nome per provare a cambiare il senso di “Optì Poba”. Mi piacerebbe far sì che tra uno o due anni “Optì Poba” venga usato come sinonimo di integrazione, di accoglienza. Sarebbe un grandissimo risultato per noi. Cambiare il senso delle parole da negativo a positivo è sempre un’impresa importante.
Quanti rifugiati fanno parte di questa realtà? Da quali paesi provengono?
Oggi con noi si allenano circa 80 ragazzi. Questi fanno parte di un gruppo di 128 che provengono per lo più dal continente africano (africa del nord e africa equatoriale), altri invece provengono da Siria e Bangladesh. Ma tanti ne arriveranno ancora…
Perché non è stata accettata l’iscrizione al campionato dilettanti di terza categoria? Che motivazioni vi sono state date?
Le motivazioni che sono state date a noi, e al “La Gazzetta dello Sport” sono molto semplici. Con un nome così non possiamo partecipare a nessun campionato federale. È stato anche detto che il progetto è molto bello, ma con questo nome non gli interessa. Manco si chiamasse “ASD Hadolf Hitler”... per noi è una motivazione assurda e foriera di pensieri quanto meno molto chiari sull’indirizzamento di buona parte della Federazione.
Pensate di dare vita ad una campagna di sensibilizzazione che coinvolga altre realtà presenti in Italia per dare voce alla vostra situazione?
Proprio ieri, e per questo ringrazio anche te, che ci hai aiutato attivamente, abbiamo fatto partire un‘ iniziativa che abbiamo denominato “mailing storm” ovvero tempesta di mail. Grazie all’aiuto di moltissime altre società sportive, che come noi lottano per favorire l’integrazione, speriamo di sollevare e sollecitare una risposta da parte della federazione, che domani si riunisce nella sua commissione per la lotta al razzismo. Quale migliore occasione per dissipare ogni dubbio, sulle interpretazioni di “Optì Poba”?