L'attacco fascista alla redazione di “Charlie Hebdo” ha scosso tutta l'Europa e non solo. Anche nel mondo dello sport sono stati tanti i “Je suis Charlie”, dalle dichiarazioni dell'allenatore della Roma, Rudi Garcia, alla maglietta della Lazio durante il derby di domenica scorsa.
In Francia è stato osservato un minuto di silenzio prima dell'inizio di ogni partita e il Paris Saint Germain ha diffuso una foto, in cui tutte le magliette dei giocatori avevano stampato il nome “Charlie”. Si è trattato di un bel gesto, peccato però che questa significativa immagine non sia stata pubblicata nella versione indonesiana ed araba del sito ufficiale della squadra parigina e il giorno dopo, a Bastia, il Psg sia sceso in campo con la tradizionale divisa senza la scritta “Charlie”.
L’ottava di campionato non è una giornata come le altre! Dopo un mese e mezzo passato a visitare le più recondite e caratteristiche località dell’alta padovana, finalmente si ritorna a casa : stadio Appiani…e gli sforzi della settimana son tutti tesi a trasformarlo nella tana dei nostri desideri: gratuita ed ospitale , accogliente e antirazzista! Come se non bastasse siamo chiamati ad affrontare la compagine che occupa assieme a noi la testa della classifica: Il Massanzago…e non c’è categoria né provincialità che tenga, un incontro di questo tipo lo si sente in modo particolare. Vedo il suo spettro aggirarsi diversi giorni prima di Domenica, nei tempi morti delle giornate autunnali, negli sguardi dei compagni al campo, sospesi fra ansia ,impegno e desiderio. E’ l instabile danza dell’attesa. E’ il piacere di condividerla con la comunità a cui si appartiene!
Piove. Vorrei dir governo ladro ma da quanto ho capito i ladri son rimasti, il governo no. Classica sveglia domenicale con il corpo che danza fra l’ansia e la voglia. Bistecca , due pucci , caffè e google maps… dove cazzo giochiamo oggi? Esco di casa e spacco il cielo grigio di sta domenica d’autunno con la borsa precaria color granata. Ad attendermi Marco ed Elisa. Passiamo a prendere il Rasta . Nell' abitacolo c’è aria tesa . Proviamo a depistarla con due chiacchiere di superficie … la macchina corre veloce verso Vigonza, la mente è già lì! Arriviamo al campo alla spicciolata. Conquistiamo lo spogliatoio ed al calar del silenzio assisto al classico miracolo domenicale. I volti cambiano espressione , l’anomalia diviene squadra, i reietti, lottatori pronti a dar battaglia uniti da un gioco, da un progetto, da una maglia!
C’è un po’ di confusione nell’ aria … c’è un po’ di quell’ ansia che precede gli avvenimenti , grandi o piccoli che siano. Ci sono sorrisi pieni dI aspettative, gambe tese, maglie granatache ritornano fuori dalla cesta come conigli , dopo la lunga pausa estiva. E poi i pensieri che si mischiano alla velocità della luce nelle nostre testoline in attesa. Poi…ci si siede sulle panche dello spogliatoio , ci si guarda negl’ occhi, si comincia a respirare all’unisono e tutto ciò che non fa parte della squadra passa oltre, lontano. Piano piano ci si dimentica dellagrande giornata veneziana, dei piccoli corpi in laguna a fermare i giganti del mare .Succede ancora, 2000 anni dopo , cheDavidesconfiggaGoliaed irrida il suo stupore con un gran sorriso sulle labbra. Ma ci si dimentica pure del resto, di crisi e malanni, di gioie ed
affanni. Tutto viene risucchiato nel silenzio che accompagna i corpi a scaldarsi, il silenzio che precede la partita d’esordio. Nuova stagione , nuova squadra, vecchio stadio, stessa anima anomala pronta a dar battaglia. L’ Appiani comincia a gremirsi , precari alle porte, la prima di un nuovo viaggio è Sanprecario - Valsugana.
Si fa caso guardando una mappa, la trasferta più a nord è questa;lo si vede da lontano e lo si sente subito, appena valicata la soglia del lungo tunnel. Dal ventre della balena, si spalanca al cielo un’enorme bocca grigia, generosamente dentata.. lascia entrare un fastidioso soffio di vento gelido, che dal cardine maestro, lambisce con troppa facilità ogni lembo di persone e cose.
"Una notizia un po’ originale non ha bisogno di alcun giornale come una freccia dall’arco scocca vola veloce di bocca in bocca"… Così , la notizia che i supporter della Saccisica si stiano organizzando in pullman per porre omaggio al mitico Appiani , si diffonde rapidamente ed è arricchita di giorno in giorno da nuovi particolari colti freschi freschi dall’immaginario collettivo.
Quant’è dura far uscire da questo foglio bianco la sintesi di una batosta, il resoconto del goffo infrangersi delle nostre aspettative contro lo scoglio duro del Due Stelle: avversario brillante, energico, organizzato che non a caso occupa il primo posto in classifica… La giornata si apre con le parole che condividiamo in spogliatoio, tese a frantumare preventivamente quella sorta di timore reverenziale che proviamo contro le prime in classifica: “dai tosi ”,cito “non importa se perdiamo, l’importante è che giochiamo senza paura, poi va bene tutto, possiamo anche pigliarci sei palloni….” Parole profetiche, e chi l’avrebbe mai detto, sei palloni ce li siamo pigliati davvero! E vai di pronostici azzeccati!
Dopo una lunga trasferta e una settimana di pausa forzata, causa esodo elettorale, ritorniamo a giocare in casa. La squadra avversaria è conosciuta, ci siamo scontrati tantissime volte e a quanto ricordo non abbiamo mai avuto la meglio. Siamo in 9 e sembra banale dirlo, ma la situazione è precaria. Qualche infortunio di troppo, impegni improrogabili e l’influenza che avanza non aiutano le presenze, né lo spirito. Forse il troppo entusiasmo per la situazione di momentanea anarchia italiana ci ha un po’ turbato, forse qualcuno, confuso dal nome della nostra Polisportiva ha deciso di candidarsi come papa o forse i risultati elettorali hanno favorito la fuga dei nostri cervelli, che non sembrano voler tornare. Questa partita è stata un disastro!
Precari…di nuovo sulla terra! Dopo la lunga e gioiosa serie positiva, ritorniamo a provare quell’ amara sensazione…sconfitta, silenzio, occhi bassi ed un pensiero che assilla : potevamo fare di più, ma come?
La giornata comincia male…arriviamo al campo del san Martino alle 13.30 : biliardo. Tribune da categoria, ampi spazi per giocare a pallone, erba appena tagliata che non sembra aver risentito del lungo inverno. Già pregusto le sgaloppate , i filtranti che scivolano veloci sul terreno , le sventole che gonfiano le reti. Ma……...: “precari, non ci sono le reti!?!?!?”…” e no” risponde lesto il dirigente avversario…”voi giocate li!”.
Ancora mi frulla nella testa il ricordo del trasfertone serale a S.Angelo , nel primo Giovedi di Febbraio , da cui portiamo a casa un punticino grazie all’ imperioso stacco di testa dell’ariete Pilla…ma sono passati dieci giorni , sembra un altro mondo, ed un poco, in effetti, lo è. Di mezzo è successo di tutto: 20 centimetri di neve, il papa in cassa integrazione, mezza classe dirigente italiana al gabbio , pioggia di meteore sulla Russia…il tutto condito dalle supercazzole elettorali che rimbalzano da una parte all’altra dello schermo e dunque pure della nostra testolina. Tragico epilogo di questo teatrino ,i tre colpi di pistola con cui Pistorius infrange la propria moderna maschera da eroe e si rivela uomo purtroppo comune, frustrato, femminicida…quasi a dire a tutti quanti che oggi giorno per le favole non è rimasto spazio.
Piove da circa una cinquantina di ore…piove sui migliaia in corteo a Treviso dopo lo sgombero dello Ztl, piove dentro la testa di Gentilini(una pioggia quanto mai acida). Piove su Padova e non accenna a smettere come l’ inverno che dura sempre uguale, ma quest’anno sembra duri di più. E’ che oggi a nessuno è concesso quel letargo che saggiamente molte bestie scelgono, tornando ad aprir gli occhi in primavera. Tempi incerti i nostri, che van sfidati in una battaglia quotidiana, per mantenere una prospettiva aperta sui propri obiettivi ed il sogno d'un futuro degno, stimolante e vivo.
E’ sempre bello veder arrivare i precari al campo. Occhi assorti, sguardi e capelli persi ancora dentro i sogni. I sorrisi stampati danno espressione al letargo domenicale, ma è una strategia, che seppur involontaria, produce nell' avversario la presunzione di superiorità , la tranquillità di chi prevede facili vittorie. E che spettacolo vedere in loro la sorpresa , quando ci trasformiamo da multiculturale banda di reietti a lottatori, uniti dalla voglia di far volare l’anomalia che siamo, la nostra grande famiglia, la Sanpre!
Si apre male il 2013 , con i pesanti provvedimenti cautelari legati allo sciopero europeo del 24N. Da quanto se ne capisce, la procura ha trasformato uno zeus in una bomba carta ed i “book block” in armi di distruzione di massa , scegliendo bene, fra le migliaia di giovani in rivolta, i capri da sacrificare sull’ altare di una legalità fittizia e costringendo due fratelli alle firme ed altri due agl’ arresti domiciliari. Si apre nel segno della repressione il 2013: unica risposta che la classe dirigente di sto paese è capace di dare alle rivendicazioni di un movimento che diviene maturo, determinato , capace di fare paura…E cosi la prima occasione di ritrovo con i compagni della Sanpre non è il fango del campo da allenamento, ma il sagrato del tribunale di Padova, dove in centinaia ci incontriamo con lo stesso amaro sorriso stampato sulle labbra, con la stessa rabbia negl’ occhi, con la stessa gioiosa voglia di reagire…Sarà proprio questa voglia a riempire le tribune del Appiani di una moltitudine di supporter in occasione della prima partita di gennaio : San Precario - San Michele.
Parte male la prima partita della SanPre Volley, ieri sera. Subito sotto di 4 punti per tutto il primo set insegue, si affanna e continua a recuperare punti per poi riperdersi e tornare sotto di 4,5 o 6 punti. Nel finale grande prova di forza e si arriva al 24-24 ma la tensione in campo è alta: ci sono pochi cambi, soprattutto per i ragazzi, e tra le feste e malanni di stagione, il fiato scarseggia.
Ma d'altronde è natale e succede, a natale , che oltre ad esorcizzare nel pandoro gli spettri di famiglia, si esorcizzano pure nel vino i legami precari con questo strano mondo e tutto allora diventa confuso, sacro, delirante…Eppure quando a fatica ritorna la quiete , il ricordo riappare nitido: la gioia nella nebbia, i compagni in festa, le preghiere al nostro santo nel fango del campo di calcio, e gli inni che si alzano al cielo dal maleodorante spogliatoio che risuona come un tamburo….come fare a non celebrare una cosi bella prestazione della Sanpre?! Ed allora celebriamola, meglio tardi che mai…
Stamattina niente abluzioni, il freddo è abbastanza intenso di per sé , la brezza che accompagna il caffè e cicca del risveglio mi permette di liberarmi dai residui tossici del sabato sera in un colpo solo, li vedo scomparire nel vortice dello sciacquone . Ancora seduto apro gl ‘occhi, è Domenica e l’Appiani attende la 7’ di campionato : San precario - San Lorenzo. Quando giungo allo stadio sono già tutti li: loro, un armata organizzata di venti persone in nero più dirigenti e simpatizzanti al seguito e noi che a guardarci sembriamo dodici naufraghi , uniti dal sogno di diventar pirati e conquistare con azione furtiva la posta in gioco : 3 punti contro i primi in classifica.
Dopo aver scontato le due giornate di squalifica che si son trasformate in un mese senza partite causa riposi e sospensioni, si ritorna a disposizione della squadra e nonostante rimpianga non poco il week-end“ profondamente” libero, la voglia di giocare è tanta. La colgo nell’ansia della sera prima, nella strana lucidità in cui mi mantengo domenica mattina. Riso pulpette e due pucci, caffettino ed abluzioni in acqua fresca. Ore 12.30 chiavi in mano e borsa pronta, piazzo la schedina al Jolly bar che ovviamente non vincerò e poi via per strade a caso verso Lion con la musica a palla a contrastare il cielo grigio di sta domenica d'autunno.
E’ un intensa settimana quella che conduce i precari all’appiani per la 5 giornata di campionato . Si apre martedì con l’occupazione dell’ex Cinema Mignon in disuso oramai da anni , rinominato, per l’occasione, la Huelga! E bello riaccendere le luci, levare la polvere dai muri , guardare un posto condannato che riprende vita attraverso i propri sforzi. E’ bello vedere in quanti rispondono all’iniziativa partecipando agli spettacoli, ai film, alle assemblee ; e bello partire da lì Mercoledì, per prender parte alla giornata disciopero europeo con un corteo numeroso, vivace, determinato che attraversa tutta la città ed è respinto solo in stazione con una decisa carica della forze dell’ordine. Ed al di là delle ricostruzioni dei giornali , che analizzano una giornata di fuochi europei con lo stesso spessore storico-politico con cui si descrive una rissa al bar, il segnale che alla fine ne risulta è importante per tutti quelli che ancora non vogliono rassegnarsi al corso degli eventi e provano a conquistarsi giorno dopo giorno un avvenire diverso.
Quanto conta un’ennesima vittoria in un campionato misto amatoriale UISP? Poco, se si paragona agli sport di alto livello; poco se si paragona all’intenso livello di allenamenti ai quali si sottopongono i grandi atleti; poco se si paragona al sopravalutato livello di sport, definiti sport superiori ma che di superiore hanno solo il gran giro di affari più o meno puliti.
È dunque giunta la domenica d’esordio, Il mitico Appiani ospita la prima di campionato. Si affrontano Vigontina e San Precario. Arrivo allo stadio alle due (la partita comincia alle 15.30 ) e gli avversari sono già tutti a tastare il campo. Sono tantissimi, quasi verrebbe da dirgli che si può giocare solo in undici. Noi arriviamo alla spicciolata, facce stanche, tese, ma pure sorridenti. Pochi quando arrivano al campo danno l’aria di essere calciatori, eppure lo sono e lo dimostreranno.
Le squadre cominciano a scaldarsi e gli spalti a gremirsi, arriveranno un centinaio di persone fra ospiti e locali, clima disteso e forza Sampre!