In un battibaleno, 104 anni di storia calcistica padovana e una parte importante della storia del calcio in Italia è scomparsa. Con la fine per collasso da debiti del Calcio Padova scompare un pezzo di storia della città e a poco serve il balletto di incontri di questi giorni di nuovi imprenditori con il Sindaco Bitonci per garantire la presenza di una nuova società recuperata dal mucchietto di cocci lasciato che possa partecipare al campionato di serie D – previo consenso della Figc – a nascondere la cesura prodotta nella storia calcistica cittadina con il Padova che è stato quello di Nereo Rocco e del catenaccio.
L’ottava di campionato non è una giornata come le altre! Dopo un mese e mezzo passato a visitare le più recondite e caratteristiche località dell’alta padovana, finalmente si ritorna a casa : stadio Appiani…e gli sforzi della settimana son tutti tesi a trasformarlo nella tana dei nostri desideri: gratuita ed ospitale , accogliente e antirazzista! Come se non bastasse siamo chiamati ad affrontare la compagine che occupa assieme a noi la testa della classifica: Il Massanzago…e non c’è categoria né provincialità che tenga, un incontro di questo tipo lo si sente in modo particolare. Vedo il suo spettro aggirarsi diversi giorni prima di Domenica, nei tempi morti delle giornate autunnali, negli sguardi dei compagni al campo, sospesi fra ansia ,impegno e desiderio. E’ l instabile danza dell’attesa. E’ il piacere di condividerla con la comunità a cui si appartiene!
Si fa caso guardando una mappa, la trasferta più a nord è questa;lo si vede da lontano e lo si sente subito, appena valicata la soglia del lungo tunnel. Dal ventre della balena, si spalanca al cielo un’enorme bocca grigia, generosamente dentata.. lascia entrare un fastidioso soffio di vento gelido, che dal cardine maestro, lambisce con troppa facilità ogni lembo di persone e cose.
Moahmed ed Abdellah sono due ragazzi di 24 e 25 anni . Vivono nel campo profughi di Khan Younis, nella parte meridionale della striscia di Gaza e sono arrivati in Italia il 30 marzo al seguito della carovana “Vik gaza to Italy”. Assieme a loro artisti, musicisti, filosofi, registi. Personalità, che pur non superando il filtro delle ricostruzioni dei media ufficiali, son lì a dire al mondo che la cultura è una di quelle cose che le bombe non saranno mai in grado di ammazzare, nemmeno se a lanciarle è l'esercito più moderno, attrezzato ed aggressivo dei nostri tempi: l'esercito israeliano.
Quant’è dura far uscire da questo foglio bianco la sintesi di una batosta, il resoconto del goffo infrangersi delle nostre aspettative contro lo scoglio duro del Due Stelle: avversario brillante, energico, organizzato che non a caso occupa il primo posto in classifica… La giornata si apre con le parole che condividiamo in spogliatoio, tese a frantumare preventivamente quella sorta di timore reverenziale che proviamo contro le prime in classifica: “dai tosi ”,cito “non importa se perdiamo, l’importante è che giochiamo senza paura, poi va bene tutto, possiamo anche pigliarci sei palloni….” Parole profetiche, e chi l’avrebbe mai detto, sei palloni ce li siamo pigliati davvero! E vai di pronostici azzeccati!
Piove da circa una cinquantina di ore…piove sui migliaia in corteo a Treviso dopo lo sgombero dello Ztl, piove dentro la testa di Gentilini(una pioggia quanto mai acida). Piove su Padova e non accenna a smettere come l’ inverno che dura sempre uguale, ma quest’anno sembra duri di più. E’ che oggi a nessuno è concesso quel letargo che saggiamente molte bestie scelgono, tornando ad aprir gli occhi in primavera. Tempi incerti i nostri, che van sfidati in una battaglia quotidiana, per mantenere una prospettiva aperta sui propri obiettivi ed il sogno d'un futuro degno, stimolante e vivo.
Si apre male il 2013 , con i pesanti provvedimenti cautelari legati allo sciopero europeo del 24N. Da quanto se ne capisce, la procura ha trasformato uno zeus in una bomba carta ed i “book block” in armi di distruzione di massa , scegliendo bene, fra le migliaia di giovani in rivolta, i capri da sacrificare sull’ altare di una legalità fittizia e costringendo due fratelli alle firme ed altri due agl’ arresti domiciliari. Si apre nel segno della repressione il 2013: unica risposta che la classe dirigente di sto paese è capace di dare alle rivendicazioni di un movimento che diviene maturo, determinato , capace di fare paura…E cosi la prima occasione di ritrovo con i compagni della Sanpre non è il fango del campo da allenamento, ma il sagrato del tribunale di Padova, dove in centinaia ci incontriamo con lo stesso amaro sorriso stampato sulle labbra, con la stessa rabbia negl’ occhi, con la stessa gioiosa voglia di reagire…Sarà proprio questa voglia a riempire le tribune del Appiani di una moltitudine di supporter in occasione della prima partita di gennaio : San Precario - San Michele.
Stamattina niente abluzioni, il freddo è abbastanza intenso di per sé , la brezza che accompagna il caffè e cicca del risveglio mi permette di liberarmi dai residui tossici del sabato sera in un colpo solo, li vedo scomparire nel vortice dello sciacquone . Ancora seduto apro gl ‘occhi, è Domenica e l’Appiani attende la 7’ di campionato : San precario - San Lorenzo. Quando giungo allo stadio sono già tutti li: loro, un armata organizzata di venti persone in nero più dirigenti e simpatizzanti al seguito e noi che a guardarci sembriamo dodici naufraghi , uniti dal sogno di diventar pirati e conquistare con azione furtiva la posta in gioco : 3 punti contro i primi in classifica.
È dunque giunta la domenica d’esordio, Il mitico Appiani ospita la prima di campionato. Si affrontano Vigontina e San Precario. Arrivo allo stadio alle due (la partita comincia alle 15.30 ) e gli avversari sono già tutti a tastare il campo. Sono tantissimi, quasi verrebbe da dirgli che si può giocare solo in undici. Noi arriviamo alla spicciolata, facce stanche, tese, ma pure sorridenti. Pochi quando arrivano al campo danno l’aria di essere calciatori, eppure lo sono e lo dimostreranno.
Le squadre cominciano a scaldarsi e gli spalti a gremirsi, arriveranno un centinaio di persone fra ospiti e locali, clima disteso e forza Sampre!