“Il calcio è tutto, anche gay” è l’ottimo slogan adottato la settimana scorsa dai tifosi del Bayern Monaco che si sono schierati contro ogni discriminazione, compresa quella per orientamento sessuale. Anche altre squadre avevano promosso iniziative simili: dal Saint Pauli al Fortuna Dusseldorf, dall’Arsenal al Liverpool, ma anche la federazione olandese o quella tedesca. In Italia, tranne alcune affermazioni di Prandelli e un tentativo non riuscito da parte del Verona qualche anno fa, il silenzio sembra imperare.

Rigori battuti di tacco, finestre di Coin trasformate in teatro di acrobazie di Parkour, parata olimpica alla rovescia della Murga Saltimbanco, sparring di Muay Thai all'inizio di Corso Palladio, la via centrale dello shopping a Vicenza.

Questo è lo sport che è sceso in Piazza Castello per dire “NoDiSex”, ossia no alle discriminazioni sessuali nello sport. A partire e durante le Olimpiadi di Sochi, ma per andare oltre.