Sul sito online di “Anonymous”, si è potuta leggere qualche giorno fa la notizia della dodicesima edizione della “Homeless Cup”, la competizione calcistica organizzata per le persone senza casa, che coinvolge centinaia di persone indigenti provenienti da ben 70 paesi. La competizione si svolge quest’anno in Chile, nella capitale Santiago, ed è stata fondata nel 2003 da Mel Young ed Harald Schmied, uno scozzese e l’altro austriaco, con l’intento di creare aggregazione contro l’esclusione, e di dare nuove opportunità alle persone che non hanno dimora; stando ad alcuni dati raccolti, sembra che i “calciatori” trovino nuove motivazioni durante e dopo questa competizione.
Per quanto riguarda il calcio, la solidarietà ed il problema della questione abitativa, vale la pena di menzionare la grande azione di solidarietà della squadra del Rayo Vallecano, in Spagna, diffusa in questi giorni. La signora Carmen, 85 anni, malata è con la pensione minima, è stata sfrattata di casa. Le morse della crisi e della ristrutturazione del capitale non badano a nessuno, ma l’autorganizzazione e la solidarietà possono essere un muro contro di esse: il club del Rayo Vallacano, che gioca nel quartiere di Carmen, ha deciso di trovare alla signora un posto dove vivere. Torniamo in Cile: a proposito di forme di aggregazione popolari, prosegue il movimento di una parte della tifoseria del Colo Colo, squadra in passato simbolo dell’opposizione alla dittatura. Esiste infatti un movimento chiamato “Colo Colo de Todos” in cui lavoratori, impiegati, ex giocatori di prima squadra, soci e tifosi sentono il club come proprio e vorrebbero partecipare direttamente in maniera collettiva alle scelte del club, facendolo diventare un’organizzazione comunitaria e partecipata. Esiste un sito ed una pagina web con quasi 100 mila “mi piace”. Ancora nessun sito e circa 5 mila “mi piace” invece per la pagina facebook dell’analoga organizzazione in Brasile, “Por um Corinthians Popular”: si tratta di un gruppo di tifosi che lottano per una partecipazione diretta e popolare alle sorti della mitica squadra di cui fu giocatore simbolo Socrates. L’ultima notizia da menzionare viene dall’Argentina, e riguarda una squadra, il Club Athletico San Lorenzo de Almagro, di cui si è parlato recentemente proprio in un pezzo pubblicato su “Sportallarovescia”, e gli uruguaiani del Penarol. A metà novembre è circolata la notizia in base a cui i due club sudamericani hanno detto no allo sponsor dell’Azerbaigian. “Sono felice che il San Lorenzo sia stato fra i pionieri nel rifiutare un’offerta economica interessante“, ha spiegato Matias Lammens, presidente del club argentino, “spiegando così che non tutto può essere comprato e non tutto può essere in vendita“. Quello che non ha convinto i due club, pare sia lo stato politico del paese azero, dove vengono soppresse le libertà di espressione, la corruzione è molto alta, e vi sono al confine teatri di guerra in cui a sopperire è la popolazione armena; pare che la presenza di una popolazione armena ben radicata a Bueno Aires abbia persuaso il San Lorenzo a declinare l’offerta dell’Azebargian sicuramente vantaggiosa sul piano economico, ma non su quello dei valori del club.