FIGC e Lega Calcio hanno fretta di mettere la parola fine a questo scandalo, ma la strada è molto lunga.
Dalla Domenica Sportiva a Sport Italia, passando per Premium e finire poi con SKY mi sembra di potere dire che l’unica preoccupazione sia quella di definire chi e come verrà penalizzato, liquidare le sette otto mele marce che inquinano il cesto dei campioni e ripartire.
Ma questo tipo di visione, lo diciamo da prima che esplodesse calciopoli, è a dire poco, miope.
La storia ci insegna che tutte le volte è andata così. Pochi cattivi messi alla gogna, e si riparte. Non può essere che così anche questa volta? Può darsi, anzi, io quasi ci..scommetterei.
Ma chi dirige lo sport ha dimostrato che il suo tempo è passato. Finito. E dovrebbe fare un passo indietro. Se sono vere le indiscrezioni che escono dalla Procura di Bari, perfino all’Associazione Calciatori (AIA) sapevano di quanto accadesse attorno al Bari. Come potevano non avere sospetti in Federazione?
Ci sono, è certo, giocatori più propensi a certe malefatte, altri molto meno, altri ancora che non lo sono affatto. E’ così come per il resto dei settori della società. Perché generalizzare, quindi? O puntare l’indice su questo o quel nome?
Se in politica, tanto per stare su una cosa che è attuale da sempre, si ruba, non vuole dire che tutti lo facciano. Ma vuoi vedere che è però quel dato sistema che lo permette? Quindi, che ci siano di mezzo questo o quel calciatore, importa meno se sono le società ad essere coinvolte. Ci ripetiamo, lo so. Ma questa è una cosa che deve essere chiara.
Detto questo, vediamo cosa ci aspetta. La Procura di Bari è partita facendo eseguire fermi e arresti. Le Procure di Cremona e Napoli stanno finendo gli ultimi accertamenti. E’ questione di giorni.
Ci sono società come Lazio, Chievo, Sampdoria, Lecce, Bari che rischiano tantissimo. Ma anche Siena, Novara e Cesena non dormono certo sonni tranquilli.
E’ certo che dalla Procura di Napoli usciranno delle sorprese. Si parla di dirigenti, di tecnici oltre ai giocatori, con il vizietto delle scommesse.
Il vero “botto” ci sarà quando sarà quella Procura, a muoversi. C’è da attendersi qualcosa di molto grosso.
Il giro di affari per quanto riguarda le scommesse (quelle legali) è vorticoso. Fermarlo è impossibile.
La FIGC, nella persona di Giancarlo Abete assicura che in brevissimo tempo tutto sarà chiarito. E’ quel pochissimo tempo che spaventa.
In Argentina fermarono per un anno il campionato, e nonostante questo, la piaga non è del tutto stata estromessa. In Cina hanno radiato intere rose di calciatori. In Turchia le sanzioni hanno colpito squadre blasonate. E da noi, che si fa?
Da noi si fa in un attimo. E poi si ricomincia.
Per fortuna non è per tutto così. A Giraudo, il padre putativo di Andrea Agnelli se non gestore del suo patrimonio nonché consigliere personale, e Moggi, è stata confermata la radiazione. Mi sembra una buona notizia. Al netto del fatto che certa stampa lo considera sempre il migliore dirigente che ci sia. E lo difende.
Anche però in questa questione bisogna fare dei distinguo. Perché molti, anche tra quelli che non si tirano indietro nel cercare di togliere il velo di omertà attorno al calcio, tra questi il noto e autorevole giornalista Oliviero Beha, sminuiscono la figura di Moggi per asserire che i veri responsabili sono i dirigenti sportivi. E’ quello che diciamo sempre anche noi, in fondo. Ma con una differenza. Grande. Moggi non è il Masiello di turno, ma è uno che aveva un potere tale da condizionare giornalisti, arbitri, campagne acquisti. Insomma, c’è una certa differenza. E’ vero, un potere che gli si è concesso di prendere. Ma tant’è..
In conclusione, e anche qui ci ripetiamo, speriamo che dalle procure escano indicazioni concrete sullo stato di salute del calcio italiano. Ma possono essere loro a risolvere i problemi di un Paese, a deciderne le regole, anche quando si tratta di un gioco?
La nostra storia recente ci dice chiaramente di no. Senza una consapevolezza collettiva le cose non si cambiano mai. Neppure nello sport.