Una delle immagini simbolo delle proteste di quest'estate, scattata a Salvador prima di una match dell'Italia in Confederation Cup.

Scontri e cariche fuori lo stadio Castelao di Fortaleza, prima e durante la partita Italia - Spagna. Le mobilitazioni non si fermano.

Intanto è partito l'attacco per screditare il Movimento brasiliano. Non solo i muscoli in campo contro chi protesta.

 

 

Sem Terra, studenti e altre realtà sociali si sono date oggi appuntamento a Fortaleza, capitale dello stato di Cearà. Una manifestazione che molto prima che si avvicinasse allo stadio dove si stava per svolgere la partita tra Spagna e Italia contava già migliaia di persone. Cinquemila secondo autorità e stampa locale ma le immagini che stanno girando in rete intenderebbero altro.

 

Il leit motiv della maggior parte dei grossi network d'informazione brasiliani è quello di minimizzare le proteste, sia sui numeri che sulle motivazioni che spingono la gente in strada. Una tendenza molto chiara in questi ultimi giorni. E si punta molto il dito sui comportamenti di chi manifesta. Un esercizio che spiego ma sono sicuro sarà di facile intendimento. Pescando immagini in rete e quelle in proprio possesso vengono montati servizi che mostrano manifestanti in comportamenti violenti. Che lanciano pietre, che rompono cose. Questo mostrano i network di informazione. E il termine vandalo viene talmente associato alla figura del manifestante da volerne evidentemente fare un sinonimo. Una forzatura, certo, ma si sa l'effetto che possono portare. Cominciano piano piano invece a sparire gli attacchi al comportamento della polizia.

 

A Fortaleza, ad esempio, le cariche oggi sono state assolutamente violente, come una settimana fa. E in rete cercando si trovano moltissime immagini di poliziotti che sparano ad altezza uomo. Che poi siano proiettili di gomma o meno, questo non è dato sapere. Sicuro è che bene che vada fanno molto male. Ma sei si guardano un po' di servizi delle tv locali appare tutt'altro.

 

Anche oggi è andata così. Il corteo compatto voleva raggiungere lo stadio ma gli è stato impedito con decisione, anche se ci è arrivato davvero molto vicino. Fortaleza a metà marzo era un cantiere a cielo aperto. Ho visto con i miei occhi che tipo di lavori si stanno facendo li. Lo stadio è appena fuori dalla città. Un gioiello, non c'è che dire. Ma il resto? Il Nord del Brasile è la parte più povera. Ma è anche una zona selvaggia e spettacolare. E' chiamata Praya do Futuro la spiaggia più lunga e famosa della città.

 

Lungo questa stanno nascendo hotel e villaggi turistici. Una nuova strada dalla città taglia in due le parti più popolari per permettere ai turisti di raggiungere agilmente le strutture create per loro appositamente. Nulla per la gente di qui, chi ci guadagna sono solo gli investitori da fuori che hanno deciso di sfruttare il momento favorevole e invitante; per loro. Per la gente rimangono le briciole. Molto forte il problema della prostituzione, anche minorile, e si può capire bene perché.

 

Spostandoci a Sud invece, nello stato di Rio Grand do Sul, il governatore ha annunciato che creerà un sistema che permetterà agli studenti di usufruire di biglietti gratuiti per agevolare gli spostamenti interurbani. Con che soldi questo progetto sarà realizzato il governatore Genro non ha ben specificato, ma assicura che dal 1 agosto sarà operativo. Si è parlato anche qui delle royalties che provengono dalle estrazioni petrolifere, ma se prima non bastavano se non per i progetti legati al Mondiale, cosa sarebbe cambiato oggi? Anche la parola studenti è un po' vaga, in effetti. Tutti gli studenti? Solo quelli maggiorenni? Universitari o no?

 

Qui gli scontri con la polizia militare sono sempre stati cruenti, al contrario che a San Paulo o a Salvador, tanto per fare degli esempi. Ed è in questa regione che sono cominciate le proteste. Molti mesi fa. Proteste da una parte tenute in sordina dai mezzi di comunicazione, dall'altra sottovalutate come capacità di diffusione, evidentemente.