Gianfrancesco Turano smonta la teoria secondo la quale i presidenti di Serie A facciano questo tipo di attività per passione, per mecenatismo. Senza un tornaconto o un guadagno diretto.
In "Fuori Gioco", edizione Chiare Lettere, vengono svelati retroscena che ci dicono quanto sia infondato questo assunto.
"Sono invece il tornaconto economico - racconta Turano - e anche politico che li spingono a entrare nel mondo del cali o. La politica spesso si rivolge ai presidenti di serie A, sia per salvare i club in difficoltà, sia per altri motivi. Il bacino di tifosi di queste squadre vale molto dal punto di vista elettorale. Le squadre sono di fatto piccoli patiti politici. Se pensiamo a Berlusconi, è l'esempio più lampante, ma ce ne sono molti altri".
I presidenti di serie A sono per lo più in perdita, tranne qualche eccezione, come l'Udinese, l'unica che riesce a vendere a peso d'oro i suoi calciatori perché ha sempre ottimi ricambi. Pozzo ha avuto parecchi guai fiscali, ha subito anche processi per una questione legate a delle minusvalenze legate al dichiarare meno tasse. Gli altri presidenti comprano invece giocatori a quotazioni molto altre.
Nono deve ingannare il fatto che il libro parli di imprenditori che hanno investito nel calcio, perché sono gli stessi che coprono cariche politiche, sono dentro a consigli di amministrazione delle più grandi aziende italiane, sono legati a banche e a centri di potere che condizionano non poco la vita pubblica. Sono gli editori dei giornali che acquistiamo. E scopriamo che De Laurentiis ha come prima voce di guadagno il calcio Napoli, non il cinema. Che il fair-play finanziario dell'Inter è legato alla vicenda libica e alla caduta
di Gheddafi, e non è come ce lo vogliono raccontare.
E ancora la guerra Agnelli vs Elkann, Della Valle la Fiorentina e la sua insospettabile vicinanza a Forza Italia nei primi anni della discesa in campo di Berlusconi. E soprattutto viene ricostruita come attraverso un inutile torneo in Uruguay si è cambiata la storia della televisione di questo Paese. E come l'ex Premier ha saputo da li costruire l'impero televisivo che oggi conosciamo.
Si passa quindi da politici a petrolieri, da editori all'inventore dei Gormiti, Preziosi. Uno che ha fatto fallire più di una società e ha fatto finire in C il Genoa per una nota vicenda legata a una borsa piena di soldi trovata nella macchina del dirigente della squadra avversaria che avrebbe dovuto affrontare pochi giorni dopo..
E' lui a ricordarci che in fondo è tutto un gioco.
Ascolta l'intervista:
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