Con uno sguardo sempre attento ai prossimi mondiali in Brasile e alle proteste che stiamo seguendo costantemente ecco che spunta di nuovo lui, il Presidente della FIFA Joseph Blatter.
Durante la carovana "Brasil em movimento" abbiamo scritto quali sono le idee e le proposte del Presidente nei confronti della Universidad Indigena occupata a 200 metri dal Maracanà. Blatter a proposito continua, da più di un anno, a "sollecitare" lo sgombero dei popoli originari dalla struttura. In nome del benedetto merchandising. Infatti l'idea è quella di costruire un mega shopping center con i gadget dei mondiali o nella peggiore delle ipotesi costruire un grande parcheggio per i tifosi che raggiungeranno lo stadio Mario Filho, meglio conosciuto come Maracanà. Stadio che, come abbiamo potuto vedere quando eravamo in Brasile, può essere tranquillamente raggiunto con la metropolitana.
Notizia di questi giorni è che J.B. viene accusato dalla federazione internazionale dei sindacati (ITUC) di ignorare completamente che in Qatar ogni giorno muore un operaio nei cantieri adibiti alla costruzione delle infrastrutture per i mondiali 2022. Addirittura solo nel mese di luglio sono morti 32 lavoratori provenienti dal Nepal. Morti, nella maggioranza dei casi, dovute alle altissime temperature e alle pessime condizioni di sicurezza sul posto di lavoro.
Il Presidente della FIFA ad oggi non si è ancora espresso in merito ma certo è che in nome del profitto e dello spettacolo non si può continuare a morire. Secondo l'ITUC Blatter "deve prendere immediatamente posizione in merito a questo problema e non permettere più questa moderna forma di schiavitù presente in Qatar".