Stati Uniti-Portogallo, 22 giugno 2014
Non si torna indietro di un secolo in soli dodici giorni. Quattro partite di calcio, seppur di un Mondiale, non bastano a far rivivere a Manaus il clima del 1912. Gli inglesi sulle carrozze, le nobildonne francesi vestite da catrine messicane, i grandi baroni tedeschi della gomma e i tenori italiani più importanti del tempo da lì a pochi anni si trasformarono in ricordi. Alle spalle si lasciavano le tracce del loro passaggio: la rete tramviaria elettrificata, i bordelli di lusso, i maestosi palazzi privati e una costosissimo teatro dell’opera a dominare la piazza centrale di Manaus. La città, nel cuore della foresta amazzonica, all’epoca contava poco più di 20.000 abitanti ed era come oggi raggiungibile soltanto dal cielo o dopo giorni di navigazione sul Rio delle Amazzoni.