Tre giorni di dibattiti, incontri, presentazioni di libri e film, esibizioni, tornei e musica all'insegna dello sport solidale e antirazzista.
"La riduzione dell'1% di soggetti inattivi in Italia (circa 215.000 persone) porterebbe un beneficio incrementale annuo di 80 milioni di risparmio di spesa sanitaria e non"
Cosa si può dedurre da questo studio del Coni? Banalmente, si potrebbe dire che tenersi in forma aiuta il benessere e fa bene alla salute. Ma c'è qualcosa di più. Ad esempio investire maggiormente sullo sport potrebbe essere un importante tassello nella costruzione di un nuovo welfare in alternativa all'austerità e ai tagli dei servizi pubblici. Il cambiamento della società parte anche da qui: lo sport non può diventare
un lusso, ma deve essere un diritto garantito per tutti/e. Lo "Sportpertutti", appunto.
E' il prezioso lavoro quotidiano nel territorio delle associazioni di base ed amatoriali che deve essere riconosciuto e sostenuto in primo luogo dal Coni stesso, istituzione a capo del sistema sportivo italiano, ormai non più adeguata ai mutamenti della pratica e della società. Al 99% dei suoi iscritti (esclusi quindi i professionisti e i "campioni") vanno le briciole del bilancio e ciò va totalmente messo in discussione. Maggiormente ora che siamo in tempo di crisi economica ed è a rischio la sopravvivenza di questo mondo.
Diritto allo sport per tutti/e vuol dire anche che non ci devono più essere discriminazioni nell'accessibilità. Razzismo ed omofobia non possono più avere cittadinanza nè negli stadi, nè nei campetti, nè nelle palestre, nè soprattutto nei regolamenti delle varie federazioni.
E' per discutere su tutte queste problematiche che noi, polisportive antirazziste e palestre popolari dell'associazione "Sport Alla Rovescia", ci ritroveremo da Venerdì 17 Maggio fino a Domenica 19 Maggio a Vicenza durante il "Gioco Anch'io Meeting #Occupy Sport". Sarà una tre giorni di incontro e scambio tra le nostre esperienze, ma soprattutto con altri esponenti del mondo sportivo nazionale e cittadino, caratterizzata da momenti di dibattito, tornei, dimostrazioni, perché lo sport non è solo attività fisica, ma costruzione di benessere e stili di vita sani con uno sguardo rivolto all'ambiente.
L'idea di uno "Sport Alla Rovescia" libero dal razzismo e dalle logiche del business la vogliamo costruire da subito, perché, oltre a cambiare lo sport, vogliamo cambiare la società e vogliamo provarci insieme a tanti altri.
GIOCO ANCH’IO perché vogliamo uno sport dove non ci sia più razzismo e discriminazione.
MEETING perché sarà una tre giorni di incontro e scambio tra polisportive antirazziste e palestre popolari. Sarà caratterizzata da momenti di dibattito, tornei e dimostrazioni perché lo sport non è solo attività fisica, ma costruzione di benessere e stili di vita sani con uno sguardo rivolto all’ambiente.
OCCUPY SPORT perché il governo dello sport non è più adeguato di fronte ai mutamenti della pratica sportiva e della società. Perché a partire dallo “Sport Alla Rovescia” e dallo “Sportpertutti” si può cambiare anche la società. E noi vogliamo provarci.
PROGRAMMA:
VENERDI' 17
Presso il Cs Bocciodromo (Vicenza)
18.00: Accoglienza
19.00: Aperitivo con Andrea Zorzi e Stefano Ferrio + Presentazione del progetto “Tracce di sport”
20.00: Cena
20.30: Presentazione di Rugbyland, viaggio nell’Italia del rugby, di Andrea Ragona, Edizioni BeccoGiallo.
21.00: Dibattito “Gioco Anch’io” con:
Nicola Saccon (Avvocato e curatore della rubrica Melting Sport)
Giuseppe Ruzza (Presidente Figc Veneto)
Mauro Valeri Sociologo, direttore dell’ ORAC (Osservatorio sul Razzismo e l’Antirazzismo nel Calcio)
Daniela Conti (Liberi Nantes)
22.30: Proiezione di "Il Mundial Dimenticato" di Lorenzo Garzella e Filippo Macelloni.
SABATO 18
10-15: Torneo di Calcio
tra le polisportive presenti al meeting
Presso il campo Comunale di Via Baracca
18.00: Dibattito su riforma dello Sport con:
Antonio Borgogni (Università di Cassino)
Renzo Ulivieri (Pres. Assoallenatori)
Vincenzo Manco (Presidente Uisp)
Umberto Nicolai (Ass. allo Sport Comune di Vicenza)
Pasquale Coccia (Giornalista de Il Manifesto e Alias)
20.00: Cena
20.30: Presentazione di B.D.D. Romanzo degli anni zero, di Claudio Dionesalvi.
Lo stadio San Vito, luogo simbolico intorno al quale ruota l’intera vicenda di tre ragazzi di Cosenza, diviene metafora di una generazione che proprio non vuole rassegnarsi a vivere da spettatrice.
21.00: “Muay Thai UispFighting Day”
Incontri tra atleti di palestre popolari con contest DJ vicentini.
DOMENICA 19
Parco Retrone dalle ore 14.00
“UispVicenzaDay” Tornei di Basket, Bike Polo, Green Volley, Breakdance, Tai Chi e dimostrazioni di altre discipline a cura di Polisportiva Independiente e società appartenenti alla Uisp di Vicenza.
Stefano Ferrio
Ha cominciato a scrivere per il "Giornale di Vicenza", "Il Gazzettino", "l'Unità" e "Diario". Insegna Storia della radio e della televisione all'Università di Padova. Ha pubblicato "Il profumo del diavolo" (Marsilio 2004), "Impressioni di settembre" (Aereostella 2010) e il romanzo "La Partita" (Feltrinelli 2011), finalista Premio Bancarella Sport 2012. È la voce narrante della Paltan Blues Band.
Progetto "Tracce di Sport" (www.traccedisport.com)
Tracce di Sport è un’attività di ricerca e comunicazione, cha ha avuto avvio nell’estate 2010 con un viaggio in Italia, nato su iniziativa di Elena Donaggio (ricercatore IRS) e Andrea Zorzi (ex-pallavolista e giornalista) con l’obiettivo di guardare allo sport dalla duplice prospettiva del ricercatore e dello sportivo. L’idea è stata quella di dare voce e far conoscere una faccia dello sport che spesso non appare, di raccontare i diversi volti e le diverse sfumature che caratterizzano questo universo, raccogliendo “sul campo” e dalla voce dei protagonisti le storie delle persone e dei luoghi che lo compongono.
Rugbyland, Viaggio nell'Italia del Rugby
Guida spirituale al mondo del rugby fatta di interviste, foto, fumetti, osterie, partite e memorabili terzi tempi. Prefazione di Claudio Bisio, regole del gioco spiegate dal mediano della nazionale Edoardo Gori.
Il veneto secondo Vittorio Munari. Diego Dominguez e la città di Milano. L'Aquila Rugby e i giorni del terremoto. Le città di mare nell'esperienza di Marco Bollesan. Il rugby degli Azzurri e quello dei Torelli Sudati Rugby Club. Un viaggio nelle città italiane del rugby in compagnia di chi il rugby l'ha visto e - soprattutto - lo vive.
La rubrica, curata dall’ Avv. Nicola Saccon, si offre quindi spazio di analisi e approfondimento sulle normative e sulle novità in materia ma anche come occasione per chi ha a che fare con il complesso mondo dei regolamenti federali per proporre quesiti, segnalazioni, contributi, che possano arricchire questo dibattito centrale per costruire una pratica della cittadinanza che riesca a superare i confini... anche nello sport.
Mauro Valeri
Sociologo, ha diretto l’Osservatorio nazionale sulla xenofobia dal 1992 al 1996, e dal 2005 è responsabile dell’Osservatorio su razzismo e antirazzismo nel calcio. Cura la rubrica settimanale «All’ultimo stadio» sul sito www.italiarazzismo.it. Sul legame tra sport e razzismo ha pubblicato: "La razza in campo" (Edup, 2005), "Black Italians" (Palombi, 2007), "Nero di Roma" (Palombi, 2008), "Negro ebreo comunista" (Odradek, 2010), "Che razza di tifo" (Donzelli, 2010) e "Stare ai giochi. Olimpiadi tra discriminazioni ed inclusioni" (Odradek, 2012).
Il Liberi Nantes Football Club è una squadra di calcio interamente composta da giocatori vittime di migrazione forzata. Milita nel campionato romano di Terza Categoria come "fuori classifica". È la prima squadra in Italia, a carattere permanente, che ha scelto di rappresentare il popolo dei rifugiati, dei richiedenti asilo - spesse volte vittime di torture e di violenze – e più in generale di tutti coloro che sono costretti a scappare dal proprio paese per sopravvivere: i migranti forzati. Ad oggi la rosa della squadra, che ha come colori sociali quelli delle Nazioni Unite, si compone di circa 25 elementi e vede tra le proprie fila atleti afgani, eritrei, guineani, irakeni, nigeriani, sudanesi, togolesi, centroafricani, etc.
Il Mundial Dimenticato
Il film ricostruisce le fantomatiche vicende dei Mondiali di Calcio di Patagonia 1942, mai riconosciuti dagli organi ufficiali dello sport e rimasti per decenni avvolti nella leggenda senza che se ne conoscesse il vincitore. E' liberamente ispirato da un racconto di Osvaldo Soriano ed è stato presentato al Festival del Cinema di Venezia nel 2011.
Antonio Borgogni
Lavora presso la Facoltà di Scienze Motorie dell'Università di Cassino. Ha approfondito il tema delle applicazioni metodologiche e didattiche dello sport, con particolare riguardo allo sportpertutti, e le relazioni tra corporeità e ambiente urbano sviluppando un approccio teoretico e di ricerca applicata che parte dall’ipotesi del corpo come analizzatore della qualità della vita in città.
E’ stato responsabile di varie ricerche sul tema degli stili di vita attivi, dell’organizzazione sportiva
e della qualità della vita urbana
Renzo Ulivieri
Attualmente Presidente nazionale dell'Associazione Allenatori di Calcio, è stato allenatore di numerose squadre di calcio dal 1965 al 2008. Ha allenato, tra le tante, Sampdoria, Parma, Napoli, Perugia, Torino, Modena, Empoli e soprattutto Bologna e Vicenza.
Vincenzo Manco
Neo-presidente nazionale della Uisp, è di origini salentine, ma trasferitosi a Parma, è stato dal 2006 Presidente della Uisp Emilia Romagna.
Pasquale Coccia
Pasquale Coccia insegna educazione fisica al liceo classico "G. Parini" di Milano. E´ giornalista sportivo e scrive di educazione fisica e sport sul quotidiano "Italia Oggi" e su "Il Sole 24Ore Sport".
Sui temi dello sport, i giovani e la scuola, ha pubblicato articoli e inchieste su La Gazzetta dello Sport.
Attualmente è giornalista de "Il Manifesto" ed "Alias".
B.D.D., il romanzo degli anni zero
Claudio Dionesalvi è nato e vive a Cosenza. Ha diretto il quindicinale "Tam Tam e Segnali di Fumo".
È uno dei fondatori dell’associazione Coessenza. Ha collaborato con diverse testate.
Lo stadio San Vito, luogo simbolico intorno al quale ruota l’intera vicenda di tre ragazzi di Cosenza, diviene metafora di una generazione che proprio non vuole rassegnarsi a vivere da spettatrice.