Torna a trovarci Mauro Valeri che è in giro per l'Italia a presentare il suo nuovo libro, "Stare ai giochi": il diritto di ogni diversità ha avuto un lento e faticoso riconoscimento e si è imposto progressivamente in un ambiente, quello deiComitati Olimpici, fin dall'inizio razzista, sessista e intollerante per ogni scostamento dal modello del “maschio, bianco, normodotato, eterosessuale e cristiano” assai caro all’élite occidentale e al mondo militare, veri padrini dell’Olimpismo moderno.
Queste poche righe sintetizzano il senso di questo di lavoro, ricco di informazioni e che ci mostra vari aspetti discriminatori che hanno a dire poco indirizzato le politiche del CIO.
La collaborazione con il sociologo romano, che per anni ha diretto l'osservatorio sulla xenofobia, da lui creato, dura da tanti anni, ed è proprio da questo percorso che nascono iniziative come "Gioco anch'io". E' l'appello che stiamo promuovendo insieme a diverse realtà italiane sparse per la penisola, con il benestare della UISP. Appello che chiede di cambiare regole obsolete che impediscono ai ragazzi nati in Italia da genitori stranieri di essere tesserati. Questo non solo nel calcio, lo possiamo dire senza paura di essere smentiti.
La UISP in questi giorni è impegnatissima nei Mondiali antirazzisti, che quest'anno si svolgono a Castelfranco Emilia. Il terremoto ha creato davvero disagi alle persone di questi luoghi, e la UISP ha lanciato un invito che immediatamente è stata raccolta dalla Polisportiva Sanprecario e dalla libera comunità di Sherwood che ha immediatamente scelto di adottare una società sportiva emiliana.
Interviene anche Nicola Saccon, avvocato, che segue la questione tesseramenti dal punto di vista legale.