La Reyer Venezia e' in semifinale playoffs,e questo e' un dato di fatto.
Un risultato inequivocabile,storico ed entusiasmante. E' stato costruito soprattutto grazie al "fattore campo", grazie a cui questa società, "custode" di oltre 140 anni di storia, ha conseguito questo traguardo in una partita dove probabilmente l'aspetto tecnico non avrebbe inciso piu'di tanto o comunque in maniera marginale rispetto alla bagarre e alla (legittima) pressione infernale, scatenatasi all' interno dell impianto di via Cavergnago per merito della bolgia del pubblico di casa.
Perche',diciamolo,lo sport e'soprattutto dei tifosi,degli ultra'(quelli veri),di chi ci mette la passione,di chi crede veramente nei sani principi sportivi, ma vuole comunque vincere, difendendo di conseguenza il proprio "territorio" e rendendolo un fortino inespugnabile e impraticabile all'avversario. Così deve essere e deve succedere in ogni citta' che creda alle proprie realta' sportive e persegua il successo nei risultati,dalla serie A al c.s.i.
Ed e' questo il ruolo dei tifosi,dei coordinatori del tifo e delle curve.
Ma i ruoli non vanno mescolati o confusi,mai.
Non accettiamo quindi, che vengano impartite lezioni di stile e correttezza da chi, scordandosi anche dell' attuale doppio ruolo politico istituzionale/sportivo di cui e' investito, si improvvisa capo ultra',molto piu violento e facinoroso dei presunti tali,inneggiando egli stesso alla bolgia e all' attacco al'avversario e agli arbitri,dimenandosi come un indemoniato,salvo poi emettere comunicati di "stigmatizzazione" nei confronti della condotta di alcuni "pseudo tifosi".
Il candidato sindaco Luigi Brugnaro o soffre di schizofrenia bipolare o si dimentica spesso le cose.
Si dimentica ,ad esempio,di avere prodotto una "Carta dei valori Reyer" (edita successivamente ad una querelle con i tifosi riguardo a dei cori "campanilistici" verso la tifoseria di treviso,a lui sgraditi), dove si fa appello "ad un tifo senza provocazioni,offese e discriminazioni".
Si dimentica di aver ricevuto (in occasione dell 'ultima partita) una multa e un'inibizione esattamente uguale a quella comminata al pubblico dell'intero palasport (3500 persone!), salvo poi prenderne le distanze determinando chi siano i "buoni e i cattivi".
Si dimentica del doppio ruolo che lo vuole anche candidato sindaco della citta di Venezia parlando costantemente di "lavoro,giovani,impresa", quando proprio tanti giovani atleti (e non) sono scappati dalla gabbia di sfruttamento, a cui il vaporoso mondo delle sue societa' aveva loro imposto senza scelta e in silenzio.
Così, in un escalation di riduzione del tutto a "boutades "e goliardia (con buona pace di una grossa fetta dei media nazionali e locali) a tre giorni dalla parcondicio, il candidato Luigi Brugnaro non riesce a mascherare il suo vero essere incontrollato, spregiudicato e incoerente,ma che purtroppo influenza non poco anche la libertà di scelta, di opinione e di stampa di addetti ai lavori, esterni o interni.
Per chi lo accetta sportivamente parlando,non possiamo piu' dire granche'. L' estremo imborghesimento del pubblico baskettaro locale, dovuto soltanto ai risultati conseguiti(non sempre sul campo e senza avere positive progettualita'), lo ha reso falsamente salvatore della patria. Si e' sempre cercato di trovare un compromesso alle sue parole,nonostante le sue posizioni siano sempre state nettamente e dichiaratamente prevaricanti nei confronti della tifoseria, disprezzata e ciò nonostante indifferente alle uscite "vulcaniche" del padrone.
Tuttavia una consapevolezza e un'indignazione per la possibile sconveniente presenza di personaggi del genere alla guida del nostro territorio,deve essere diffusa e condivisa. Crediamo che un animale da palazzetto del genere non possa che comunicare esattamente il contrario di quello che si può volere da un governante della nostra citta',perlomeno perche' fotografa l'opposto di quello che egli ha candidamente professato nella sua campagna elettorale:il rispetto dell'avversario, con cui il presidente si e' sempre sciacquato la bocca in campagna elettorale, e' andato letteralmente a farsi benedire.
L'ipotesi di un "Cetto laqualunque" (personaggio di fantasia cinematogragica,ma purtroppo corrispondente spesso alla realta' dei fatti) alla guida della nostra citta' ci inquieta,ma allo stesso tempo ci dice che la nostra direzione ostinata e contraria non ha bisogno di legittimazioni. Crediamo che lo sport sia uno dei modi in cui una societa' civile si esprime,ma altrettanto crediamo che quello sano NON sia quello proposto ne' da Luigi Brugnaro,ne' dai suoi asserviti.
Non ci possono essere due pesi e due misure, dove l'atleta scorretto prende due giornate di squalifica e il presidente "irrequieto" paga la cauzione, pulendosi la coscienza.
Abbiamo avuto troppi esempi di chi ha usato lo sport per avallare la propria carriera politica,usandolo in maniera demagogica.
Fortunatamente l' esperienza ci ha creato gli anticorpi necessari a questo tipo di situazioni,per cui tali personaggi li sapremo combattere sempre,sia nello sport che nella vita.
CRABS VENEZIA-PALLACANESTRO ANTIRAZZISTA