Sono le sei del mattina quando una schiera infinita di operai in tuta arancione varca i cancelli dell'Arena delle Dunedi Natal. Lo stadio è tutt'ora in costruzione, e anzi, a dire il vero, non si riesce a immaginare come lo possano ultimare entro i tempi richiesti. Un impianto enorme che, come gran parte degli stadi di qui, sono edificati con soldi pubblici. E sono sempre giganti, quasi si ignorasse il fatto che in Brasile gli stadi sono quasi sempre vuoti. La gente le partite le preferisce vedere al bar, in tv. O a casa, chi se lo può permettere.
Il calcio senza pubblico non è calcio. Questo lo chiariamo subito.
In questi giorni in Brasile è aspra la polemica per la decisione della federazione continentale di escludere la presenza di pubblico nelle partite casalinghe del Corinthians nel massimo torneo latino americano: la Copa Libertadores. Ricordiamo la vicenda del giovane Kevin Espada morto colpito da un razzo sparato dal settore occupato dalla Torcida. Come già detto, una vicenda che ci riporta amaramente alla la tragedia di Paparelli nel derby romano del 28 ottobre 1979.
Kevin Douglas Beltran Espada è il quattordicenne che ha perso la vita mercoledì allo stadio di Oruro, in Bolivia. Un razzo lanciato dai supporter brasiliani del Corinthians lo ha colpito uccidendolo. Una dinamica simile alla morte di Paparelli nel derby Roma-Lazio del 28 Ottobre 1979.
La Palestra Sociale Carlos Puel è esattamente come la possiamo immaginare. Un ring, sacchi appesi qua e la, gente che ci da dentro di brutto. Diversi ragazzi si stanno allenando in vista del week end che li vedrà affrontare atleti di altre città. Il Kick Boxing è molto praticato, anche se non c'è solo quello.
Lo stadio di Montevideo, se lo si guarda con superficialità dall'esterno, non fa una bella impressione. La passeggiata attorno all'anello non è così piacevole come per altri stadi latino americani che sto visitando. Sembra quasi che tutto sia lasciato all'abbandono, senza cura. Entrando fortunatamente, l'impressione cambia notevolmente.