Intervistato dalle telecamere della Rai, Ali proveniente dal Gambia e giocatore della squadra di calcio del UISP Matera ha affermato: “Quando stavamo in Libia correvamo perché avevamo paura, ma oggi facendo sport stiamo correndo senza paura”. 60 squadre di calcio provenienti da tutta Italia ed Europa si sono incontrate tra il 5 ed il 7 luglio a Riace nel corso della ventiquattresima edizione dei “Mondiali Antirazzisti”.

La UISP ha deciso di organizzarla proprio nella città simbolo dell’accoglienza, subito dopo aver saputo dell’arresto dell’ex sindaco simbolo dell’integrazione e della convivenza Mimmo Lucano. Tra polvere, sorrisi, partite vere, i mille colori delle squadre composte da donne, migranti, uomini si sono mischiate tra di loro nella terrazza chiamata “Ritiro del Pellegrino”, che si affaccia su un paesaggio dove le colline morbide anticipano la visione in fondo de mar Jonio. Sei campetti, uno attaccato all’altro, in un mondiale che fino ad allora era stato giocato nelle 23 edizioni precedenti in Emilia Romagna.

Proprio da quella regione si intravedono le squadre del centro sociale “Labas”, degli “Hic Sunt Leones”, di “Mediterranea Bologna”. C’è anche molta Calabria: c’è la squadra di Riace, “Riace Fc”, le anime più attente al sociale che compongono il “Catanzaro Social Team”, la “Polisportiva Cosenza MMhiskata” composta da migranti impegnati nella lotta per la casa, attivisti, persone che da mesi portano avanti questo progetto di sport ed integrazione, mentre da Reggio Calabria c’è una squadra fatta di talentuosi calciatori africani del “Villa San Giovanni Social Team”. Svetta verde ed alta per tutto il torneo la cresta punk di un membro di una squadra tedesca, mentre da Londra è scesa in Calabria la squadra dei “Mosstino”: è composta da tutti ragazzi scuri di carnagione e piuttosto alti, a cui vado a dire “I am from Calabria, but you are more black than me” e mi rispondono a voce a stentorea “London is a very hot city!”. Un ragazzo di Marsiglia vuole scambiare le magliette, si presenta dicendo di essere della squadra delle “Sardines”. Gli chiedo se la sua squadra sia legata a qualche organizzazione e mi spiega: “Siamo solo persone di Marsiglia, una dei pochi posti europei con quartieri popolari che si trovano al centro della città”. C’è la squadra composta evidentemente da “Over”, venuti dal nord Italia, dal nome scherzoso “Geriatria Antifascista” ma legata a precedenti realtà sportive e sociali, e si intravedono chiaramente le magliette bianco verdi a strisce orizzontali dello “Spartak Lecce”. Durante il pomeriggio del 6 luglio, nel bel mezzo delle partite i giochi si interrompono per cantare e ballare tutti insieme in cerchio al ritmo di una canzone brasiliana, seguita da cori anti – razzisti.

Non mancano per tutta la manifestazione i suoni della musica messa a palla dal gazebo degli organizzatori, mentre alcuni ragazzi africani battono i polpastrelli sui tamburi etnici, ed un po’ tutti cercano riparo da un sole leonino tra le fronde degli alberi. Sempre sabato 6, di sera, spazio ad un dibattito Incontro dibattito a Riace paese dal titolo: “Sport Popolare e trasformazione sociale” messo in piedi dai membri del Mondiale Antirazzista e la Polisportiva San Precario di Padova, in cui sono intervenuti Annalisa Frisina, sociologa dell’Università di Padova, Marco Proto co-fondatore degli RFC Lions Ska Caserta, Mauro Valeri, sociologo e responsabile dell’osservatorio sul razzismo ed anti-razzismo nel calcio ed Alessandro Belloni, organizzatore Torneo Dimondi. Poi, l’ultimo giorno, il 7 luglio, si gioca in spiaggia, al mare. Sembra di essere nella scena di “Mediterraneo” di Gabriele Salvatores: il sole battente inonda chi si avvicenda a battere i rigori. La palla che va mille volte tra i rovi per i tiri sbilenchi, per poi essere recuperata sarà un’altra immagine tipica del mondiale. E se si parla di mare e vita in comune tra popoli provenienti da ogni dove che sfidano il potere, non può mancare il “Jolly Roger” dei pirati appeso ad una rete di ferro. Alla fine, le premiazioni. I premi consegnati, dal taglio etnico e molto belli, sono il frutto dei laboratori di Riace formati da migranti e riacesi, attualmente chiusi ed in via di riapertura, gestiti dalla Fondazione “E’ Stato Il Vento”, che ha dato un fattivo contributo alla riuscita dell’intera kermesse. La “Coppa Km”, per aver fatto 2000 km in macchina da Lipsia va alla Stella Rossa di Lipsia appunto. Una coppa va anche alla squadra “Lazionet”, per aver portato molti bambini e famiglie alla manifestazione. La “Coppa Accoglienza” va alla squadra Camini Eurocoop Volley. Vanno a prendersi la “Coppa fair play”, per la loro simpatia, i ragazzi dalle magliette calcistiche rosso – verdi del Lokomotiv Innsbruck (dietro una maglietta c’è il nome ironico italo – tedesco “Schvarzellini”), i cui membri rispondono con un italianissimo “siamo tutti anti-fascisti”. Quando viene consegnata la coppa a “Mediterranea”, c’è molta attenzione ed un grosso applauso alla fine dell’intervento dell’organizzazione che salva vite umane nel mediterraneo, quel mare che tutti si trovavano di fronte in quel momento. Una coppa speciale viene data alle realtà bolognesi, per aver organizzato tre pulmann provenienti da Bologna. Poi la coppa ai vincitori del torneo di calcio, la squadra San Giovanni Apostolo di Palermo. Infine la consegna della Coppa Mondiali Antirazzisti, dedicata a tutte le squadre presenti a Riace. Viene consegnata in mare, dove si tuffano in maniera euforica e scanzonata un po’ tutti attorno allo striscione dei mondiali antirazzisti. La felicità collettiva, inframmezzata da qualche “Salvini vaffanculo”, da l’idea della riuscita dell’evento e degli sforzi ripagati da parte degli organizzatori. Bisognerà anche capire come l’esistenza di tante realtà attive nel sociale, specie sul campo anti – razzista e dell’accoglienza, e di eventi come quello di cui si parla, riescano ad influenzare una realtà circostante in cui piovono pietre, quelle dell’insofferenza leghista per lo straniero e per la vita comunitaria. Una sfida impegnativa, ma intanto per ora il mondiale antirazzista chiude una bellissima edizione a Riace.