Dopo un vertice chiuso in fretta e furia, in cui era pronta a dire solo sì, purché si facesse velocemente, Angela è volata al seguito della sua squadra.
Si è sistemata accanto a Platini (presidente Uefa) e di fronte a quella che era una sicura passerella della sua Germania contro la povera Grecia, ha cominciato a pensare: “Dracma, sì sì subito Dracma, sicuro, sicuro Dracma”… il gol tardava ad arrivare, e Angela: “Chissà, dracma sì, ma magari non subito, vediamo”… è arrivato il gol liberatorio di Lahm, e lei: “L’avevo detto dracma, è sicuro, sì sì, potrei già andarmene alla fine del primo tempo. Ripresa, dopo poco pareggio improvviso di Samaras “Bè, anche loro, un altro po’ nell’euro forse lo meitano, non saprei.” Sei minuti dopo di nuovo il vantaggio tedesco “Macché, aspettare Dracma, sì Dracma subito fuori”. Poco dopo Klose chiude virtualmente la partita… “Dracma, ora telefono a quegli altri e che si concluda subito”. Altri pochissimi minuti ed è quattro a uno, Angela pensa “Ha segnato pure questo che nemmeno conosco, cacciamoli domani, fuori dall’euro”. Poco prima della fine, rigore per la Grecia, gol, 4 a 2 per la Germania… “è l’unico rigore di cui sono capaci, basta aiuti fuori dalle…”. Finita la partita si sono avvicinati dei giornalisti e le hanno chiesto alcune impressioni sulla serata. Angela ha risposto che era contenta, ma in fondo era solo una partita di calcio, niente di più. Uno tra i giornalisti le ha parlato del dramma Tymoshenko, ma Angela non si è scomposta prima ha risposto “Dracma, non dramma, questo è lo slogan da far passare dalle parti del partenone”, poi quando il giornalista ha cercato di riportare la questone sulla Tymoshenko, Angela, ormai stufa, ha risposto: "Questo giocatore non lo conosco, non gioca nella Germania vero?”