Sono convinto che il giorno in cui PierMatteo Renzi vincerà le primarie Pd, nel suo discorso inaugurale ci infilerà anche Mario Balotelli. Ad oggi infatti è impossibile non esprimere un giudizio su questo ragazzo di ventitre anni. In un epoca di bamboccioni, di giovani che non riescono a emanciparsi e nemmeno a dare un contributo all’Italia, c’è un ragazzo che viene tirato in ballo su qualsiasi cosa.
Dei calciatori si dice di tutto, che sono viziati, arricchiti, distanti dal mondo reale, ignoranti. Questo anche per coloro che hanno passato la trentina e che hanno avuto una vita normale. A questi perciò viene chiesto di commentare i cori dei tifosi, l’attaccamento alla maglia, gli schemi del mister (senza critica) e basta. Poi c’è Balotelli, da cui invece si vorrebbe un commento sul tunnel che secondo il ministro Gelmini attraversava l’Italia, si vuole sapere come risolvere la grana dell’Imu, e poi viene ancora interpellato su Camorra, giovani e naturalmente razzismo. Su questo la sua posizione è chiara da sempre, probabilmente perché è un problema che sente suo e sul quale può contribuire, ma per il resto? A me pare che sia un ragazzo anche abbastanza sveglio, che si è ritrovato da una vita fuori dagli schemi a essere un grande del pallone. È probabilmente ignorante, viziato e altro, ma non molto più dei vari colleghi. È più bravo, quello sì, ma allora?
Ciò che mi sfugge è la logica secondo la quale la società a volte sceglie una persona per distruggerla. Accettiamo i Briatore, i Berlusconi, gli Andreotti i Banchieri ruffiani e spietati, siamo in grado di sopportare anche i Priebke, ma poi ogni tanto c’è qualche atleta che deve essere colpito. Succede anche con qualche cantante, agli attori mi pare vada meglio. Ma come funziona e perché? Nel caso di Balotelli potrebbe essere il fatto che sia tra i cinque giocatori più forti della storia del calcio italiano, che sia predestinato a superare numerosi record, soprattutto in nazionale, ma purtroppo è un negraccio. Ma possibile che sia solo questo? Priebke lo abbiamo sopportato, ma non credo sia arrivato a dettare la linea culturale del paese. Un razzismo atavico che accompagna l’Italia c’è, ma sarà solo questo? Io non credo, penso ci sia una sorta d’invidia, che viene scatenata su qualcuno e su un altro no, ma a me sfugge la dinamica con cui vengono scelti determinati campioni. Di Lance Armstrong cosa si dovrebbe dire, quando a breve toccherà a Bolt e poi ai simpatici atleti spagnoli, cosa dovremmo fare? Hanno ingannato e rubato emozioni, truffando per denaro e successo, ma dopo un po’ tutto si sgonfierà, mentre per altri ci vuole la distruzione. Immaginatevi se venisse fuori che Balotelli si dopa, come reagiremmo?
Mentre aspetto con ansia la linea che detterà PierMAtteo perché lui sa e indirizza, poi cambia opinione, ma non importa, lui non è da distruggere e siamo pronti a sopportarlo per anni a prescindere da cosa farà, vedo i commenti degli altri. L’ultima che si è espressa su Balotelli è Martina Colombari, ex miss Italia, il che, se adesso che è matura pensasse a quale è stato il canale del suo successo forse potrebbe tacere. Ma niente, paragone tra Mario e suo marito, un ex calciatore del Milan, poi la senatrice del Pd che si scaglia contro di lui sul problema camorra. Non ho dubbi che andrebbe informato e formato sulla piaga della camorra, ma c’è un elenco infinito di persone che prima di lui andrebbero illuminate su problemi del genere e a cui non viene chiesto niente. Di Cosentino c’è chi ha detto che è una brava persona, e che non veniva candidato solo per problemi di consenso, eppure chi se ne ricorda? E non che chi ha fatto questo genere di commento sia sconosciuto, direi tutt’altro. Ma vabbè per costoro può essere una battuta o una scusa la si troverà, mentre per Balotelli no. In Brasile verrà esaltato, colpito, distrutto e molti sperano affondato. Per non fallire dovrà fare il fenomeno, se lo farà verrà innalzato, ma alla prima colpito di nuovo come se andasse sulle montagne russe. Cinicamente arrivo a non chiedermi nemmeno se sia giusto o meno, mi chiedo solo perché?