28058767 1991324000898087 8850112014918041246 n

Le giornate contro il razzismo, ricordando Willy

di Teo Molin Fop

Mentre a Macerata, Piacenza, Milano e Brescia si scendeva in piazza contro il fascismo, a Vallecas, quartiere operaio di Madrid, nello scorso fine settimana si sono svolte “le giornate contro il razzismo”, organizzate dalla tifoseria del Rayo Vallecano, squadra di prima divisione (la serie B spagnola).

Questa iniziativa nasce per rimarcare – come si legge nel comunicato della “Plataforma ADRV” - la “nostra ferma repulsione di fronte a qualsiasi atto razzista o xenofobo que può aver luogo sia dentro gli stadi che nelle nostre vite quotidiane”. Uno degli obiettivi poi è quello di chiedere “al direttivo del club di inserire nello statuto la condizione di club antirazzista e difensore dell'uguaglianza tra le persone”.

 

Le “Giornate contro il razzismo” hanno avuto inizio alle ore 12.30 di sabato, quando il capitano del Rayo Vallecano, Antonio Amaya, ha inaugurato una targa in memoria di “Willy” sotto la curva dello stadio di Vallecas.

 

27751685 1985080171522470 3733097250342821881 n

 

“Willy” è il soprannome con cui veniva chiamato Wilfred Agbonavbare, il mai dimenticato portiere nigeriano del Rayo negli anni '90, morto per un cancro il 27 gennaio 2015. Rimase a Vallecas per sei stagioni dal 1990 al 1996, giocando 177 partite. Idolo della tifoseria rayista, parò un decisivo rigore a Michel il 9 maggio 1993 durante un Real Madrid-Rayo finito 1-1, con tutto lo stadio che lo riempiva di insulti razzisti.

Terminata la carriera calcistica, lavorò come facchino all'aeroporto Barajas di Madrid per mantenersi. Infatti tutti i soldi guadagnati col pallone, li dovette mandare in Nigeria per coprire le ingenti spese mediche per garantire le cure alla moglie gravemente malata, che purtroppo morì. Quando anche Willy si ammalò di cancro, aveva un unico desiderio: riabbracciare i suoi figli che non vedeva da più di 10 anni. Vallecas e il Rayo si mobilitarono e Carmen, una signora anziana abitante del quartiere, a cui era stato evitato uno sfratto grazie a una colletta della tifoseria, decise di donare una parte dei soldi raccolti per lei per comprare i biglietti aerei dalla Nigeria per i tre figli di Willy. Nonostante il club del Rayo si mobilitò con il consolato spagnolo di Lagos per i visti, Wilfred morì pochi giorni prima che i suoi figli salissero sull'aereo.

Sabato mattina Amaya ha voluto ricordarlo così: “Willy si sentiva a casa a Vallecas, perchè qui si accoglie qualsiasi tipo di razza e colore e sono sicuro che gli chiedessimo quale fosse il club della sua vita, avrebbe detto Rayo Vallecano”.

 

27912466 1986543444709476 8141226697866474936 o

 

“Le giornate contro il razzismo” sono continuate poi con un dibattito nel pomeriggio con alcuni rappresentanti dell'Alma de Africa Ud, una squadra di Jerez composta solo da migranti e hanno avuto il suo momento finale con la partita del Rayo contro il Sevilla Atletico. La curva dei Bukaneros ha organizzato una coreografia contro il razzismo, mentre la squadra rayista è entrata in campo con uno striscione antidiscriminatorio con scritto “goleando al racismo”. Sulle gradinate erano stati poi invitati alcuni rifugiati. Al termine della partita, tifoseria e giocatori assieme sono rimasti ad intonare cori antirazzisti.

 

[Le foto sono tratte dalla pagina facebook dei Bukaneros]