di Davide Drago
Siamo nel 2018, ma l'amore e il gesto più semplice per rappresentarlo, ossia un bacio, sono ancora un problema per la società, soprattutto se a scambiarsi l'effusione sono due persone dello stesso sesso.
La LRN (Lega del Rugby australiana) qualche giorno fa ha postato una foto che ritraeva due giocatrici di squadre rivali mentre si scambiavano un bacio a fine partita. Qualcuno pensava si trattasse del lancio di una campagna pubblicitaria o di un'operazione per denunciare gli attacchi omofobi che avvengono.
Il mondo dello sport australiano nel 2014 ha deciso di prendere sul serio e cancellare definitivamente il tabù dell'omosessualità nell'ambito sportivo. I dirigenti delle cinque maggiori leghe sportive del Paese oceanico, le tre associazione della palla ovale (Australian Rugby Union, National Rugby League e Australia Football Union), del calcio (Football Federation of Australia) oltre a Cricket Australia, si sono impegnati a liberare lo sport professionista dall’omofobia, sottolineando la necessità di mettere fine alla discriminazione nello sport.
Anche a livello politico tanto si sta facendo: proprio qualche mese fa il vice presidente Michael McCormack ha chiesto pubblicamente scusa per alcune sue pesanti affermazioni espletate tanti anni fa in cui incolpava gli omosessuali della diffusione dell'AIDS e chiedendo a gran voce il divieto di ogni Pride nel paese. Appena salito al potere ha dichiarato: «Voglio assicurare tutti che il mio punto di vista è cambiato in modo significativo dal momento di quella pubblicazione. Sono cresciuto e ho imparato non solo a tollerare, ma ad accettare tutte le persone, indipendentemente dal loro orientamento sessuale o da qualsiasi altra caratteristica che rende ciascuno di noi diverso e unico. Mi sono scusato più volte per quelle parole ma lo rifaccio senza riserve ancora oggi».
Tanti sono i buoni presupposti, sia nel mondo sportivo che nella società australiana, che fanno pensare all'Australia come ad un paese tollerante, ma quanto accaduto due giorni fa mette in dubbio qualsiasi ragionamento in tal senso.
Alla fine della partita tra la squadra di Queensland e la New South Wales, Karina Brown e Vanessa Foliaki, due giocatrici rivali, si sono scambiate un bacio. La foto ha fatto il giro del web e ha scatenato l'intolleranza degli omofobi australiani e non solo, accusando la lega di rugby di fare propaganda politica. Le due giocatrici, tra l'altro, non sono nuove a gesti simili visto che hanno una relazione dal 2014, anno in cui si sono conosciute giocando nella nazionale australiana, e ogni volta che si scontrano durante un match alla fine si salutano con un abbraccio e un bacio.
La risposta della Lega alle polemiche non si è fatta attendere, su Facebook hanno postato un commento chiaro e diretto: «Benvenuti nel 2018, non vediamo l'ora che ci raggiungiate anche voi. Se possiamo postare una foto di Cooper Cronk (un rugbista) e sua moglie Tara mentre si baciano, allora possiamo condividere anche un’immagine di Karina Brown e Ness Foliaki mentre fanno la stessa cosa».
Non possiamo far altro che sottolineare le parole della lega di rugby e confidare che tutte le persone rimaste “indietro” ci raggiungano presto.