Premessa. Come nel 2006, ma mi verrebbe da dire, come nel 1982, le prestazioni della Nazionale riescono in un solo momento a fare dimenticare scandali e polemiche, salvando le poltrone dei soliti noti, e allo stesso tempo a saziare quella parte irrazionale dei tantissimi appassionati.
Stiamo parlando di calcio, dell'incombente finale tra Spagna, detentrice del trofeo continentale e campione del mondo, e Italia di Prandelli. Di Prandelli, sì, prima di tutto. Un ct al quale è un piacere dare sostegno. Ha dovuto affrontare tempeste di diverso tipo e non ha cambiato mai il suo atteggiamento. In campo e fuori. Quella figura di cui la federazione aveva bisogno, un buon parafulmine, insomma.
Ma quando c'è buon materiale umano alla fine questo viene fuori. Il Prandelliche non si fa problema alcuno a convocare i cosiddetti nuovi italiani. Termine orrendo che nasconde sempre quel velo di razzismo che proprio non si riesce a cancellare. A superare. C'è un ragazzo, nato e cresciuto in Italia che sta facendo, attraverso i suoi goal, quello che a nessuno era riuscito fino ad ora. Sta facendo accorgere gli italiani che il vincolo di sangue è un parametro altamente obsoleto per stabilire la cittadinanza di una persona. E in questo bisogna dare merito a Prandelli. Che ha scelto da quello che offre il calcio italiano oggi, convocando gente su cui nessuno avrebbe rischiato la carriera. Chiedere a Lippi per conferma. Diventa centrale quindi non sottovalutare che non si parla più di scandali, e direi che a questo punto ci dobbiamo rassegnare, una volta per tutte. L'altro aspetto, che polisportive e associazioni stanno cercando di portare all'attenzione di tutti attraverso iniziative e la sottoscrizione dell'appello “Gioco Anch'io” che trovate sul sitowww.sportallarovescia.it diventa centrale. L'obiettivo di sensibilizzare su un tema che è caro a tantissime persone è primario. Quello del diritto a potere praticare dello sport permettendo il tesseramento a tutti quei ragazzi figli di genitori stranieri ma nati e cresciuti in Italia che questo diritto non hanno.
E' quindi con la consapevolezza di sapere cosa rappresenta il calcio e quindi cosa stiamo guardando, ricordando anche il problema della deriva neonazista e altre brutture, prima e durante, siamo consci che quella parte di irrazionale che in quei novanta minuti (e se fossero centoventi o peggio?) coinvolgono pressoché tutti e che per semplificare chiamiamo tifo, emerga a tempo debito, ci apprestiamo a vivere un'ennesima giornata che chi lo sa che sorprese può portare. Migliaia di persone hanno seguito dai vari schermi disposti in tutta l'area del Festival. Due posti sul palco centrale, uno in pizzeria, e chiaramente quello della sua sede naturale, il cinema.
Come racconta Gianfrancesco Turano de L'Espresso la partita a Sherwoodè un'esperienza particolare. E ci piace che sia così. Per la finale sarà allestito eccezionalmente uno schermo di dodici metri per sei ad alta definizione. La giornata comincerà presto, con la degustazione di vini e cibi che verranno preparati e offerti dai compagni in arrivo da Empoli e Parma, che promuovono questa iniziativa per sensibilizzare e raccogliere fondi per sostenere le innumerevoli spese legali a cui tanti attivisti sono costretti, visti i provvedimenti che da anni vengono presi per chi si oppone a ingiustizie o sopraffazioni. Un elenco lunghissimo.
Tutto è pensato per fare in modo che le tante persone che arriveranno possano facilmente partecipare a questa iniziativa e approfittare per assaggiare gustose pietanze, ovvero cenare prima della partita.
In contemporanea dalla web Tv ci si approccerà alla partita con una puntata speciale di pre-festival, sulla falsariga di quanto è accaduto giovedì. Ha portato bene. Vi risparmiamo il pre-partita di Rai 1. Ma non è tutto, per questa prima domenica di Luglio. Alle 18 parte la terza edizione dell'Hip Hop Day conGhemon Scienz ospite d'eccezione.
Ce n'è davvero per tutti i gusti. L'espressione massima di cultura di strada che si mescola con la tradizione della cucina per arrivare poi alla visione della finale di Euro2012. Sembra che non ci sia un filo logico, vero? C'è sempre un filo che lega le cose. Venite a Sherwood a scoprirlo.