Un tempo, gli amanti del calcio si mettevano sotto l’ombrellone d’agosto e sfogliavano la Gazzetta per vedere le novità sulla loro squadra di calcio. Gli ultimi acquisti venivano inseriti in maiuscolo accanto ai giocatori che già militavano in quella squadra, così la nuova formazione, con quei nuovi giocatori in risalto, era pronta a farti sognare.

La controprova arrivava di lì a poco, perché il campionato cominciava poche settimane dopo. I commenti si sprecavano, le birre e i chinotti pure. Poi il calciomercato ha acquisito una maggiore importanza e le stesse dinamiche hanno cominciato a essere anticipate al mese di Luglio. Poi è successo qualcosa, non saprei dire esattamente da quanti anni, ma il calciomercato è diventato il vero protagonista di questo sport. Un personaggio come Mosca era il buffone che qualcuno prendeva sul serio, mentre tutti gli altri lo prendevano per il culo (sebbene ultimamente abbia sentito riabilitare anche lui, un po’ come i nostri film di serie B grazie a Tarantino), comunque rimaneva un personaggio unico, che parlava di mercato in continuazione, inventandosi molti acquisti che mai sarebbero stati fatti. Adesso esistono intere trasmissioni che parlano di mercato, ma non nelle ultime due settimane di agosto, per presentare i nuovi giocatori, o come cambiano le squadre grazie ai nuovi innesti, no, queste trasmissioni durano tutto l’anno e cosa vendono? Il nulla. Perché ad aprile, con il calciomercato che si apre in giugno (credo) e che comunque si chiude a fine agosto, cosa vuoi dire di certo? Quanti colpi possono essere assicurati? La cosa bizzarra, o una delle cose bizzarre, è che il calciomercato è diventato una specie di soap opera, ma se le soap parlano del nulla, perché non hanno niente di cui parlare, il calcio potrebbe parlare di eventi, partite, di ciò che accade. Niente da fare, a parte i siti, i canali specializzati o altro, anche gli altri media che si interessano di sport dedicano la maggior parte dello spazio a questo fenomeno. La cosa ulteriormente buffa è che tutto ciò è coinciso con la crisi economica, perciò, per riempire tutti gli spazi a disposizione, sono costretti a intrattenersi per dieci minuti su un tale tipo Acerbo che andrà al sette per cento al Genoa, al venticinque per cento al Lecce, se il Bologna venderà la controparte di Gazzinnho che regalerà un tempo a testa a Sentrukovic. I discorsi spesso sono di questo calibro, ma chi se ne frega? Finché si parlava di Romario, Zidane, Ibra e compagnia bella ok, se ami il calcio l’attenzione viene richiamata da tali nomi, ma con il numero di elementi normalissimi che tra dieci anni ricorderanno solo le rispettive fidanzate o i tifosi sfegatati di un determinato club, non si possono ricoprire ore e ore di trasmissioni, pagine e pagine di giornali. A questo punto vorrei capire perché lo fanno. La televisione è davvero solo Gossip e fuffa, perciò il calcio si è adeguato e preferisce parlare più che della partita, di chi forse arriverà o partirà da una squadra? Sono le società stesse che in tempo di crisi, sapendo di deludere i tifosi italiani che erano ben abituati a vedere campioni e a vincere anche in Europa a pretendere che i giornalisti si occupino continuamente di mercato e quindi di futuro e quindi di aspettative e quindi mai di controprove effettive, perché a breve si metterà tutto a posto? A settembre la squadra fa schifo? Parte la contestazione? Ma se guard iuno di questi canali, a breve il tuo presidente farà due tre colpi che faranno rinascere la tua squadra. Può essere questo il motivo? Evitare contestazioni e disordini? Suona troppo grande fratello. Non so quale sia il motivo, devo dire però che almeno Mosca usciva da un pentolone con il fumo, con un cappellino carnevalesco e biascicava una “Bomba di Mercato” con un complimento alle tette o al culo della velina di turno. Niente classe, ma la buffonata era completa, ma vedere alcuni giacca e cravatta che guardano fissi lo schermo e lo bucano con notizie scioccanti e sguardo sicuro di chi la sa lunga per dirti che Bremberovic tra due  anni forse va all’Everton a parametro zero è un po’ ridicolo o no? Forse qualcuno un giorno mi spiegherà bene questo fenomeno, perché l’offerta di partite giocate è talmente ampia che ci sarebbe di che discutere (anche a vuoto), ma tali pseudo-giornalisti non sembrano interessati a spiegarsi il perché si debba parlare tanto tempo di rincalzi del calcio. A dire il vero mi sembra abbiano avuto la fortuna di ritrovarsi là e che non sappiano cosa farci con questa possibilità di dire qualcosa in tv, insomma un po’ come quei politici grillini che hanno vinto al bingo e siedono su uno scranno in parlamento senza la minima idea di cosa farci.

 

 

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