Il dibattito sulla discriminazione territoriale ha assunto toni paradossali, che provo a ricapitolare, avanzando anche alcune proposte.
Il dibattito sulla discriminazione territoriale ha assunto toni paradossali, che provo a ricapitolare, avanzando anche alcune proposte.
Duccio (@garbat) di Sport Alla Rovescia incontra Lilian Thuram.
Quello che è successo la sera di giovedì 23 maggio all'interno del Palaflaminio di Rimini nella semifinale del torneo Uisp tra la Clementino Cno Santarcangelo e la Eukanuba squadra di Carlton Myers è un fatto gravissimo.
Qualcuno potrebbe dire che non è una novità, qualcuno potrebbe dire che è una cosa normale. Forse è appunto per questo che la denuncia della Virtus Altavilla non ha fatto notizia.E' la dimostrazione di come il razzismo nel calcio c'è e rimane impunito. Prima di scrivere questo articolo abbiamo aspettato l'uscita del settimanale comunicato dell'Aics, per vedere se ci fosse stata una punizione, ma non abbiamo trovato nessun riferimento alla partita in questione.
Ma cosa è successo?
intervista a Barbujani, presidente Associazione Genetica Italiana
Bruno Bartolozzi (Corriere dello Sport/Stadio) intervista Barbujani, Presidente Associazione Genetica Italiana
Cominciano le Olimpiadi e ci si troverà di nuovo ad ascoltare riflessioni standard del tipo: è evidente che gli afro-americani sono veloci, ma appartengono ad una razza che non sa nuotare. I gialli, invece non hanno mai avuto grandi sprinter. Cosa c'è di scientifico in tutto questo?
L’interesse mediatico nei confronti di Mario Balotelli è sempre stato particolarmente elevato. Lasciando da parte quello che attualmente occupa la prima pagina di molti giornali di gossip, vorrei tornare sulla ricostruzione della sua storia che è stata proposta da tutti i giornali soprattutto dopo i due gol realizzati contro la Germania.
I due gol con cui Mario Balotelli ha contribuito a portare l’Italia in finale rappresentano qualcosa di più di un semplice fatto sportivo.
La Nazionale ad Auschwitz e a Birkenau. Una visita che ha commosso gli azzurri, come recitano i titoli dei giornali. Idea che è sicuramente partita dal c.t. Cesare Prandelli, che aveva già portato gli azzurri in Calabria ad allenarsi in un campo sorto su un terreno confiscato a una cosca del posto, e ora gestito dall'associazione Libera, di Don Ciotti. Ben vengano questo tipo di iniziative, se sono sincere e sentite. Meno se servono solo per l'immagine, ma Prandelli non mi sembra il tipo.
A cura di Mauro Valeri
Il recente episodio accaduto in seconda categoria, come troppo spesso accade, è riuscito a guadagnarsi una qualche attenzione solo per il coraggioso quanto eclatante gesto messo in atto dalla società giovanile Rimini. Ovvero, la “minaccia” di ritirare la squadra dal campionato per i continui insulti razzisti che ricevono i giocatori. Nulla di nuovo, anche nell’atteggiamento del presidente del Comitato provinciale della Figc di Rimini, che non solo ha minimizzato l’accaduto ma ha anche avanzato illazioni che quello del razzismo sia una semplice scusa per nascondere altri problemi.