In queste righe non vogliamo tornare sulle proteste che ancora  stanno avvenendo in questi giorni ma piuttosto scoprire se c’è un legame tra quanto accade adesso e quanto succedeva negli anni bui del regime militare (1960-1984). E’ l’operazione che abbiamo fatto nella seconda puntata di BrasilS, quella di sforzarci di capire se c’è un nesso tra le proteste di ieri e quelle di oggi. Abbiamo scoperto che un legame c’è eccome e che il pallone c’entra sempre. Questa storia è solo di una di quelle che avremmo potuto scegliere. Ma forse la più emblematica.

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Sherwood e Sport Alla Rovescia

presentano

BRASILS

seconda puntata

Dalle proteste di ieri a quelle di oggi

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In alcune città del Brasile sabato 21 febbraio ci sono state ancora manifestazioni contro la Copa 2014. La gente è scesa ancora in strada per rivendicare ciò che da mesi va chiedendo: investimenti in sanità e istruzione, adeguamento dei contratti dei lavoratori per quanto riguarda le ore di impiego e il salario.

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Diamo i numeri (ma sempre meno di chi “organizza”…) dei Giochi che finiscono in rosso. E’ l’olimpica sussidiarietà della lobby pronta a contabilizzare interessi e a scaricare debiti sui bilanci pubblici. 

Questa è la notizia…BrasilS che arriva via Svizzera

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Manifestazioni in almeno tredici capitali del Brasile contro il grande evento che sta sconvolgendo il Paese

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Sherwood e Sport Alla Rovescia

presentano

BrasilS


Prima puntata:

Le favelas dietro ai Mondiali 2014

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Sportallarovescia e Sherwood
presentano:

Brasils
Una trasmissione in diretta di quattro puntate sul Brasile.

Un'appuntamento mensile.

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Lo scorso 15 dicembre, presso l'antica stazione ferroviaria di Sao Paulo, Brasile, si è svolta la prima edizione della "Copa Rebelde". Evento calcistico pensato e creato dai movimenti sociali brasiliani e nato in contrapposizione alla "coppa del mondo FIFA" che si giocherà nel prossimo mese di giugno, in Brasile.

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Aldeia Maracanà

 

Di Ivan Grozny - @IvanGrozny3

 

 

“E’ una esigenza di FIFA e del comitato organizzatore: il Museo Indigeno va abbattuto. Questo per facilitare la mobilità e quei servizi che sono indispensabili in vista dei Mondiali”. Sono le perentorie parole di Cabral, il potente prefetto della città contro il quale da mesi movimenti e non solo sono scesi in piazza. Le ha pronunciate qualche giorno fa in una occasione ufficiale.

Dal suo punto di vista una vittoria vista la mezza sconfitta che ha dovuto mandare giù con la sentenza che ha dato ragione alla comunità di Vila Autodromo sulle quale anche pendeva la mannaia dello sgombero. Ma andiamo per ordine.

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La coppa del mondo si avvicina.
Sono giornate intense quelle che stanno vivendo i brasiliani nelle ultime ore.
Ieri abbiamo assistito alla tragica morte di due operai impegnati nella costruzione del nuovo stadio "Arena Corinthians" che ospiterà 65.000 spettatori e dove si svolgeranno la gara di apertura dei mondiali 2014, una delle due semifinali sempre dei mondiali e le prossime partite casalinghe della squadra paulista.
Una gru che trasportava gli ultimi piloni ha urtato la struttura metallica del nuovo impianto sportivo causandone la conseguente caduta provocando la morte di tre persone.
Le indagini sull'accaduto dovrebbero partire nella giornata di oggi.

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Ormai ci siamo. Con la cerimonia di venerdì, quando verranno composti i gironi, si apre ufficialmente il Mondiale. La FIFA ha scelto a suo tempo il Brasile convinta che sarebbe stato tutto facile e scontato, invece piano piano tutti i nodi hanno cominciato a venire al pettine.

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BRASILIANDO genteboa Di Ivan Grozny